Attualità - 08 novembre 2024, 15:05

Caso Bolkestein, soddisfatto il mondo della nautica, sulle barricate quello dei concessionari balneari

Licenziato definitivamente la conversione in legge del cosiddetto "decreto infrazioni"

Soddisfatto il mondo della nautica, sulle barricate quello dei concessionari balneari. Il Senato ha licenziato definitivamente la conversione in legge del cosiddetto "decreto infrazioni" che, a seguito dell’accordo tra governo e commissione europea, dovrebbe chiudere la procedura di infrazione aperta per il mancato rispetto della direttiva Bolkestein in Italia. Rispetto che peraltro non avviene neppure in altri Stati europei che hanno prorogato fino a 90 anni le concessioni senza che l’Europa avesse alcunché da obiettare.

In sede di conversione però sono state escluse dall’applicazione della direttiva alcune categorie, come ad esempio le concessioni delle federazioni sportive e delle associazioni e società sportive dilettantistiche. E così pure le concessioni "per la realizzazione e la gestione di strutture dedicate alla nautica da diporto, inclusi i punti d’ormeggio", che Mario Draghi aveva accomunato alle concessioni balneari. Un’esclusione, quest’ultima, che riscuote l’inevitabile soddisfazione di Confindustria Nautica, da sempre in campo per questo obiettivo. "Il nuovo testo di legge prevede, in ossequio alla direttiva Bolkestein e alle sentenze della Corte di giustizia Ue (nonché della giustizia amministrativa nazionale) la specificità delle strutture della nautica, sul presupposto che l’utilizzazione dei beni portuali non rientra nell’ambito di applicazione della Direttiva 2014/23 sull’aggiudicazione dei contratti di concessione, poiché 'non dovrebbero configurarsi come concessioni di servizi' (secondo la Sentenza della Corte di Giustizia UE del 14 luglio 2016) e sono rilasciate sulla base di una procedura di evidenza pubblica".

Saverio Cecchi, presidente dell’associazione confindustriale di categoria, sottolinea la lunga trattativa con il governo. "Si conclude positivamente il lungo e spesso silente, ma ininterrotto, lavoro portato avanti nell’ultimo biennio da Confindustria Nautica a tutela della portualità turistica che ci ha visto sia componenti del tavolo tecnico istituito a Palazzo Chigi, sia interlocutori della presidenza del consiglio e del ministero delle Infrastrutture e trasporti nelle fasi successive. Ringrazio il presidente Giorgia Meloni, il vice-premier e ministro delle Infrastrutture Salvini e la maggioranza per aver accolto le nostre istanze". Una battaglia non facile, viste alcune posizioni assunte dall’Europa e dalla magistratura italiana. "Le posizioni della Commissione Ue e quelle del Consiglio di Stato, che ha visto Confindustria Nautica ricorrere in Cassazione, rendevano ogni prospettiva incerta, con grave pregiudizio per gli investimenti necessari al nostro sistema infrastrutturale - aggiunge il direttore generale, Marina Stella -. Con determinazione l’Associazione nazionale di categoria ha messo a disposizione tutta la sua articolata struttura, a cominciare dai rapporti istituzionali guidati da Roberto Neglia, all’Ufficio Studi, all’Osservatorio Nautico Nazionale alle relazioni di Confindustria".