Il weekend turistico è stato di quelli da ricordare per la riviera ligure di Ponente e, in particolare per gli operatori della nostra provincia. La concomitanza del 1° novembre con il venerdì ha portato migliaia di turisti, sia negli alberghi che tra i proprietari di seconde case, anche grazie al meteo che ha fatto dimenticare il fine settimana precedente, vissuto sotto la spada di Damocle dell’allerta.
Ma, dopo il bel tempo vissuto, bar e ristoranti pieni, qualcuno che ha addirittura fatto il bagno, la domanda che ci si pone è “Torneranno i turisti?”. Più che lecita, quella che si stanno ponendo soprattutto chi del turismo fa il proprio business e che ha visto i propri clienti in coda giovedì e venerdì per arrivare in riviera e rimettersi nuovamente in colonna nella giornata di ieri.
Chilometri e chilometri di code, registrati prevalentemente nel savonese, che ieri hanno raggiunto anche i 15 km, per un nuovo rientro da incubo per chi ha fatto ore ed ore di viaggio per godere qualche ora di svago al mare. C’è anche chi ha cercato qualche via ‘alternativa’ per raggiungere il Piemonte. Attraverso il Nava si allungano le percorrenze ma, quanto meno si evita di stare fermi in autostrada, tra l’altro pagando fior di quattrini.
E, anche in questo weekend non sono mancate le proteste, con tanti turisti che hanno nuovamente minacciato di non tornare mai più in Liguria, vista la situazione di una A10 (ma anche a Levante la A12 non scherza) che è andata oltre il limite di sopportazione. E oggi, tanto per cambiare, inizia un nuovo periodo di lavori che renderanno l’autostrada l’ennesimo inferno da aggirare a ‘zig zag’ tra scambi e riduzioni di carreggiata.
I benpensanti torneranno a dire che i lavori sono necessari, anzi fondamentali per la sicurezza e, su questo, concordiamo perfettamente. Ma rimane sempre il fatto che la A10 tra Genova e Ventimiglia rimane spesso una ‘trappola per topi’ dove gli automobilisti rimangono imprigionati ma che, al casello, trovano sempre un conto particolarmente salato.
Ormai quattro anni fa l’Amministrazione regionale aveva garantito che, entro tre anni sarebbero terminati i lavori di ammodernamento dovuti all’Unione Europea e, invece, siamo ancora in attesa che finiscano. Le code, sulla A10, sono state sempre all’ordine del giorno ma i tempi di percorrenza rispetto ad anni fa sono saliti vertiginosamente ed a risentirne sono ovviamente gli operatori commerciali del Ponente che, ancora una volta, chiedono alla politica un intervento deciso affinchè lo ‘scempio’ finisce al più presto.