A Sanremo, in località San Romolo, scoperto un altare sacrificale correlato al Culto delle Vette , cristianizzato con l'incisione di una croce indicata da una freccia. La scoperta viene resa nota da Andrea Eremita di Archeonervia, gruppo ricerche archeologiche di superficie, opera di volontariato.
Il Culto delle Vette è un sentimento religioso che trova le sue origini nel periodo Neolitico per poi assumere in età storica quello che sarà uno dei caratteri identitari religiosi del popolo dei Liguri. Una testimonianza in tal senso si può ottenere consultando le pagine della monumentale opera Naturalis Historia scritta dal grande storico e scienziato romano Plinio il Vecchio morto in seguito dell’eruzione del Vesuvio nel 79 d. C. il quale scrisse :"I Liguri praticano il Culto delle Vette".
Pratica religiosa che trova la sua origine nel sentimento del sacro e del divino che dai tempi più remoti l'umanità primitiva ha sempre avuto con la montagna, luogo di incontro tra il cielo e la terra dove sacerdoti astronomi leggevano la volta celeste per concertare una alleanza con le forze soprannaturali che si manifestano all'improvviso in tutta la loro potenzialità attraverso il fulmine, il boato del tuono, le piogge torrenziali e le nuvole che nascondono il sole occhio del cielo. Fenomeni della volta celeste con i quali era necessario negoziare, mediare e compiere sacrifici.
Una forma di religiosità che con l’avvento del cristianesimo è stata assorbita dalla chiesa attraverso l’erezione di cappelle, santuari. croci , statue del Redentore e della Madonna sulle cime delle colline e delle montagne. Oggi a testimoniare la fede religiosa dei nostri lontani progenitori correlata al Culto delle Vette, sulle alture di San Romolo con esempi di continuità fino all’epoca romana dove veniva svolta la complessa liturgia del sacrificio, resta un altare sacrificale che in ottemperanza alle disposizione dettate dalla chiesa, non essendo stato possibile distruggere, è stato cristianizzato con l’incisione di una croce.