"Cosa significa vivere in provincia di Imperia? Negazione dei più elementari diritti democratici personali, asservimento ai potenti di turno, codardia istituzionale e individuale.
Ultimo episodio da parte del 'sindaco' di Pompeiana che adotta un provvedimento di revoca dalla carica di vicesindaco e assessore alla dottoressa Manuela Giraudo perché candidata alle Regionali nelle liste PD. Lo fa a risultati avvenuti, recapitando all’interessata una lettera rancorosa declassandola a semplice 'signora' anziché rivolgersi a lei con il titolo che le compete".
Interviene in questo modo la conferenza delle 'Donne Democratiche' della provincia di Imperia, che proseguono con una frase della Presidente del Comitato di garanzia della Conferenza delle Donne Democratiche, Barbara Pollastrini: “La libertà delle donne è la speranza che non delude mai per ogni persona, per ogni civiltà e per la politica. Ed è un bene per tutti”.
"Questo bene - proseguono le Democratiche - va difeso da attacchi quali quello del sindaco di Pompeiana che si è permesso di estromettere dalla carica la nostra Candidata Manuela Giraudo, adducendo la fragile scusa di una mancata condivisione di visione amministrativa, ma mal celando le motivazioni effettive, e palesando l’uso (abuso) della posizione di primo cittadino al suo personale fine di punire una Donna che si è permessa di candidarsi nelle liste del Partito da cui fa parte senza chiedere l’autorizzazione a chi, evidentemente, si ritiene gerarchicamente superiore. Manuela Giraudo, che è stata legittimamente eletta nel Comune di Pompeiana, si è guadagnata quel posto, non certo grazie ai buoni auspici del Signor Vincenzo Lanteri ed era ovviamente libera di candidarsi nella recente competizione elettorale dove – tra l’altro – ha ottenuto un ottimo risultato. E forse è questo il sottile fastidio per un uomo che fa scattare il bisogno di reimporre le regole, di rimettere al loro posto le Donne che rivelano maggiori capacità ed autonomia di pensiero".
La Conferenza delle Donne Democratiche del Ponente esprime solidarietà alla dottoressa Manuela Giraudo: "Censuriamo l’operato del Signor Lanteri, sia nel merito che nella modalità di espressione, perché la difesa della parità da attacchi discriminatori, anche non palesi, passa anche attraverso la critica al linguaggio e purtroppo l’uso della parola signora, e non dottoressa equivale ad una diminutio del suo ruolo, e nega di fatto la parità tra uomo e donna. Dietro all’intollerabile ritorsione, si nasconde qualcos’altro e di questo qualcos’altro Vincenzo Lanteri deve vergognarsi e scusarsi ampiamente con tutte le Donne".