"Ci sentiamo imbavagliati dall'Amministrazione, il nuovo regolamento penalizza il dibattito democratico". Lo denuncia la minoranza di Camporosso in seguito all'approvazione del nuovo regolamento del consiglio comunale.
“Innanzitutto, vorrei fare una premessa" - dichiara il capogruppo di 'SìAmo Camporosso', Maurizio Morabito – "Il nostro comportamento dal giorno delle elezioni è stato improntato sulla massima correttezza e collaborazione: non ci siamo mai permessi, anche quando ce ne sarebbero state le ragioni, di polemizzare tramite gli organi di stampa, l’operato nelle prime scelte della nuova amministrazione. Il risultato di questa nostra condotta esemplare e collaborativa è stato quello di modificare il regolamento del consiglio comunale riducendo il tempo di intervento del singolo consigliere da 30 a 5 minuti con motivazioni ridicole".
“Noi della minoranza ci sentiamo imbavagliati" - dichiarano i consiglieri, sottolineando come "questa scelta rappresenti un attacco al ruolo stesso del consigliere comunale, che ha il dovere di esprimere le proprie opinioni, argomentare proposte e offrire un contrappeso democratico alle decisioni della maggioranza. Con 5 minuti non è possibile affrontare in modo adeguato temi complessi e dibattere questioni che riguardano il bene della comunità. Temiamo che questa scelta rispecchi la volontà di silenziare voci scomode e limitare il confronto democratico".
La minoranza considera questo provvedimento un passo indietro per il processo democratico e fa appello ai cittadini affinché comprendano l’importanza del pluralismo nelle istituzioni locali: "Ridurre i tempi di intervento non è solo un limite per noi consiglieri ma per tutta la cittadinanza che rappresentiamo. Chiediamo all'amministrazione di modificare il regolamento e trovare una mediazione tra i 30 minuti precedenti e i 5 minuti concessi e di lavorare per un consiglio comunale che sia realmente luogo di confronto e crescita".
I consiglieri di minoranza, pur restando fedeli al proprio ruolo istituzionale, dichiarano di "non essere disposti ad accettare un regolamento che considerano lesivo della loro funzione e preannunciano ulteriori iniziative nel caso non venga accolta questa ulteriore proposta".
“In 25 anni di impegno amministrativo ricoprendo vari ruoli quali consigliere, assessore, vicesindaco e sindaco per 10 anni, nessuna amministrazione si è mai permessa di modificare il regolamento limitando la durata degli interventi dei consiglieri comunali" - dichiara il consigliere Bertaina - "Nel mio ruolo da sindaco non ho mai tolto la parola a nessuno in consiglio comunale né tantomeno mi sono mai permesso di usare parole offensive verso la minoranza consiliare. Non è accettabile che il sindaco ci abbia offeso quando abbiamo abbandonato il consiglio comunale, premesso che il numero legale deve essere garantito dalla maggioranza”.
"Il Sindaco offendendoci non ha dimostrato di essere il sindaco di tutti, dimenticandosi che noi rappresentiamo comunque una parte degli elettori” - afferma il consigliere Arsì.
"Il sindaco Gibelli non si è risparmiato" - fa sapere il consigliere Lucanto - “Il giorno dopo, in consiglio comunale, ha usato toni forti nei nostri confronti (non meritati!). Penso che sia stata la rabbia a farlo esprimere in tal modo per l’episodio del giorno precedente, mi auguro possa ricredersi e colmare la lacuna che si è creata tra la maggioranza e la minoranza”.