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Attualità | 25 ottobre 2024, 07:14

Come sta Sanremo? Negli ultimi 15 anni temperature fino a +2,6°C e precipitazioni tra 47 cm e 136 cm, per Arpal il 2024 è l'anno più piovoso

Un recente studio a cura di 3Bee rivela che, dal 2009 al 2023, le temperature nella città dei fiori sono aumentate fino a +2,6°C rispetto alle medie storiche, mentre le precipitazioni hanno subito fluttuazioni significative tra un minimo di 47 cm e un massimo di 136 cm

Come sta Sanremo? Negli ultimi 15 anni temperature fino a +2,6°C e precipitazioni tra 47 cm e 136 cm, per Arpal il 2024 è l'anno più piovoso

Un recente rapporto sui cambiamenti climatici e le condizioni ambientali a cura di 3Bee nella zona di Sanremo ha rivelato un andamento preoccupante dell'aumento delle temperature e delle variazioni nelle precipitazioni, con potenziali impatti sull'ecosistema locale. I dati raccolti mostrano un aumento continuo delle temperature negli ultimi 15 anni, accompagnato da fluttuazioni nelle precipitazioni.

Entrando nel merito, l'analisi delle temperature nella zona di Sanremo negli ultimi quindici anni evidenzia un costante trend di aumento. Dal 2009 al 2023, le temperature hanno registrato un incremento significativo, passando da +0,7°C nel 2009 a picchi di +2,6°C nel 2022 rispetto alle medie storiche. Questo aumento suggerisce un’accelerazione del riscaldamento globale a livello locale. I dati mostrano che solo nel 2017 e 2019 vi è stato un lieve rallentamento, ma la tendenza generale rimane preoccupante. In particolare, gli ultimi tre anni hanno visto un incremento drastico con variazioni superiori ai 2°C, il che potrebbe avere implicazioni gravi sull’ecosistema e la biodiversità.

I dati relativi alle precipitazioni negli ultimi due decenni a Sanremo indicano una variabilità elevata. Nel 2005, le precipitazioni hanno raggiunto un picco massimo di 136 cm, mentre anni più recenti, come il 2019 e il 2020, hanno visto una drastica riduzione a soli 49 cm e 61 cm rispettivamente. Sebbene nel 2023 si sia osservata una leggera ripresa con 63 cm di pioggia, la variabilità degli ultimi anni è indicativa di un clima sempre più imprevedibile e caratterizzato da eventi meteorologici estremi.

Oltre alle variabili climatiche, il rapporto fornisce due importanti indicatori di salute ambientale: il PN (Prodotto Netto) e l'MSA (Mean Species Abundance). Il PN, con un valore di 109,04 kg/ha/anno, suggerisce una produttività agricola e vegetativa che potrebbe risentire dei cambiamenti climatici in atto; mentre l’MSA, che misura la biodiversità in rapporto alla situazione originaria, si attesta a un valore di 85,7 su 100, un dato che potrebbe indicare una leggera perdita di specie nel corso degli anni, ma ancora entro limiti accettabili. Tuttavia, ulteriori peggioramenti delle condizioni climatiche potrebbero causare una riduzione più marcata di questo valore.

La mappa allegata mostra l’area naturale intorno a Sanremo, con un totale di 5512,32 ettari monitorati. La zona presenta un gradiente di salute ambientale che varia da verde (buona salute) a rosso (salute compromessa), suggerendo che alcune aree potrebbero già essere sotto stress a causa dei cambiamenti climatici e delle attività umane.

Intanto, secondo Arpal, il 2024 è stato uno dei più piovosi dal 2018 ad oggi. Abbiamo vissuto alcuni anni di siccità con gravi problemi di approvvigionamento idrico, rischiando anche il razionamento dell'acqua. Il termometro sale e questa volta con valori che disegnano sempre più netti i confini del cambiamento climatico.  Più giorni ravvicinati che hanno presentato forti cumulate, stando ai rilevamenti dei pluviometri della rete Omirl, andamento che si differenzia rispetto a scenari precedenti, con le piogge maggiormente distribuite nel corso delle stagioni. Un cambiamento che non aiuta, nemmeno a scongiurare eventuali scenari di siccità estivi, come già accaduto gli anni scorsi, perché le piogge forti hanno una minore penetrabilità nelle falde e nel terreno.

Si aggiunge un dato inoltre che riguarda invece le temperature. È contenuto in un rapporto Istat dedicato alle statistiche dell’adattamento ai cambiamenti climatici e, su Genova in particolare, riferisce di un rialzo delle temperature medie. Mai così caldo come il 2022, l'anno al quale si riferisce lo studio, quando nel capoluogo ligure non si è scesi, su una media calcolata nell'arco dei 12 mesi, sotto i 18 gradi, tre punti sopra il dato ancora una volta medio del periodo 2006-2022. Nessuna gelata in città, invece in crescita le notti tropicali. Un quadro, tornando invece alla piovosità, che valutato a breve termine secondo il report di Fondazione Cima e Lab24, aggiornato al mese scorso, ha visto un settembre 2024 caratterizzato da precipitazioni ben sopra la media nazionale su tutto il Nord Italia e anche in Liguria, con percentuali di 'umidità moderata' all'1,5% per il Genovesato e il Levante e 'estrema' invece per le province del ponente ligure. 

I pluviometri e la rete Omirl forniscono invece l'andamento dell'ultimo decennio, nel quale il 2024 si attesta come uno degli anni più piovosi, insieme al 2014 che in valori assoluti ha raggiunto la cumulata annua record dal nuovo millennio in avanti, con 2203mm medi di pioggia registrata in Liguria. Ad oggi, calcolando i primi 10 mesi dell'anno, i pluviometri sommando i dati hanno censito una cumulata sui 1617 mm medi, vicini per piovosità al 2019 ma a più del doppio del 2022, quando il dato fu di 790 mm complessivi medi annui.

Andrea Musacchio

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