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Politica | 18 ottobre 2024, 09:45

Elezioni regionali, Chiara Cerri si ricandida come consigliera: "L'emozione e l'orgoglio non mancano. Il progetto di Forza Italia? Mi ha convinto subito" (Foto e video)

Rispetto a quattro anni fa, Chiara Cerri si presenta alle elezioni del 27 e del 28 ottobre con una 'casacca' del tutto nuova: quella di Forza Italia

Elezioni regionali, Chiara Cerri si ricandida come consigliera: "L'emozione e l'orgoglio non mancano. Il progetto di Forza Italia? Mi ha convinto subito" (Foto e video)

Replay. Chiara Cerri, ex vicesindaco e attuale consigliera comunale di Taggia, ha annunciato la sua ricandidatura alle prossime elezioni regionali, a quattro anni dal suo ultimo mandato. Dopo aver svolto un ruolo attivo in numerose iniziative regionali durante questo periodo, Cerri si prepara a riproporsi per continuare il suo impegno a favore del territorio regionale. 

Durante questi anni, la consigliera si è dedicata alla difesa e alla valorizzazione del suolo regionale, partecipando a progetti di grande rilevanza per la salvaguardia dell'ambiente e della sicurezza. Tra questi, uno dei più significativi è stato il progetto legato alla messa in sicurezza del torrente Argentina, uno dei corsi d'acqua principali della zona. Questo intervento rientra nelle iniziative promosse dalla Regione per garantire la protezione del territorio dalle calamità naturali, un problema sentito in Liguria, dove i torrenti rappresentano una risorsa, ma anche un potenziale rischio durante i periodi di pioggia intensa. Rispetto a quattro anni fa, Chiara Cerri si presenta alle elezioni del 27 e del 28 ottobre con una casacca del tutto nuova: quella di Forza Italia. 

Chiara Cerri, a quattro anni dall'ultima volta si ricandida come consigliera regionale. Questa volta la troviamo in Forza Italia: contesti diversi, ma stesse emozioni. 

"Sì, l'emozione c'è sempre, anche se il contesto è cambiato. Devo dire grazie al gruppo civico che per 4 anni mi ha permesso di far parte di una grande squadra. Ora mi è stato presentato un progetto, già a partire dalle elezioni europee, quello di Forza Italia, che mi ha convinto sin da subito."

In questi 4 anni di mandato, ha seguito diverse iniziative legate al territorio tra cui il Torrente Argentina.

"Questa è una problematica che tocca da vicino tutta la nostra vallata. Proprio nel 2020, una delle alluvioni più disastrose, che ha provocato enormi danni, ci ha fatto capire quanto siamo sempre soggetti a un pericolo imminente. Ci sono delle zone chiamate 'rosse', che in caso di rischio di inondazione devono essere evacuate, e queste comprendono centri abitati, come quelli vicini alla foce dell'Argentina, al confine tra Taggia e Riva Ligure. Senza dimenticare i danni subiti dalla Valle Argentina, come a Badalucco e Montalto. Quell'alluvione ci ha fatto capire che i tempi sono cambiati e che gli eventi climatici non sono più controllabili. Quando l’acqua arriva, siamo di fronte a un potenziale pericolo costante. Cosa si poteva fare? Intervenire, e in modo significativo. La Regione Liguria ha agito: sono stati investiti ben 17 milioni di euro per mettere in sicurezza il torrente Argentina.

Per semplificare, i punti cardine sono tre: il primo prevede interventi dal ponte dell’Aurelia fino al ponte della ferrovia, che sono già in corso e stanno procedendo velocemente. È fondamentale adeguare e innalzare gli argini del torrente fino a raggiungere la quota di sicurezza della sezione di deflusso. Il secondo punto riguarda la demolizione e ricostruzione del ponte della ferrovia, un’opera già finanziata e appaltata. Tuttavia, per iniziare, sarà necessario completare la bonifica bellica in corso sulla sponda sinistra dell'argine, nel comune di Riva Ligure.

Infine, negli ultimi mesi è arrivata un'altra notizia positiva: anche il terzo stralcio sarà completamente finanziato. Si tratta di un finanziamento di 4 milioni di euro dal Ministero, che permetterà di mettere in sicurezza la foce del torrente. Per Taggia, in particolare, questo significherà la messa in sicurezza della zona del porto e della Darsena. Seguire da vicino i lavori mi ha permesso di vedere come i nostri uffici di Taggia, quelli della Regione e quelli preposti alla difesa del suolo abbiano lavorato in sinergia, tutti animati dallo stesso obiettivo: garantire piena sicurezza a un'intera valle che per anni ha vissuto con la paura ad ogni pioggia".

A proposito del Torrente Argentina, una volta iniziati i lavori si è sollevata una grande polemica riguardante gli alberi. 

"Sì, perché non era stato reso noto che per ogni albero rimosso ne verranno piantati altri due. Quindi i nostri pioppi saranno rimpiazzati da altre piante in misura doppia. Purtroppo, gli alberi nell’alveo non permettevano il naturale deflusso del torrente, proprio come i piloni del ponte, che infatti verrà ricostruito con un’unica campata, eliminando i piloni che causavano il cosiddetto 'tappo' in fondo al fiume".

Ipe

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