Si è tenuto ieri, presso il Teatro Eliseo di Roma, il grande evento alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha raccontato la storia di Coldiretti per un’occasione speciale: gli 80 anni della fondazione.
Presenti una delegazione ligure guidata dai rispettivi Direttori e Presidenti e accompagnata dal Presidente di Coldiretti Liguria e dal Delegato Confederale, Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, che così commentano: “Una giornata importante per celebrare la nascita della nostra Coldiretti e la sua evoluzione. Dalle idee e dai progetti visionari di Paolo Bonomi nel 1944 volti a dare dignità, diritti, riconoscimento economico e terra ai contadini coltivatori diretti e mezzadri, fino a oggi: una storia che continua al fianco delle imprese agricole e dei consumatori italiani.”
All’Eliseo sono intervenuti il Presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini e il segretario generale Vincenzo Gesmundo, oltre al Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida e i rappresentanti delle Istituzioni, del mondo politico, economico e della società civile, oltre che delle forze dell’ordine. La cerimonia si è svolta alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha preso parola in un discorso toccante e ricco di emozione e spunti: il Presidente della Repubblica ha ricordato la storia di Coldiretti, ponendo l’accento sul ruolo dell’agricoltura negli equilibri internazionali, definendola “veicolo di pace”.
“Quello dell’Eliseo”, aggiungono Boeri e Rivarossa, “è un appuntamento dal forte valore simbolico per quella che è una delle battaglie storiche e identitarie della Coldiretti: l’etichetta trasparente sui cibi”. E proprio dal teatro Eliseo parte la raccolta digitale delle firme per una legge di iniziativa popolare che porti l’Europa a cambiare strada sulla trasparenza di quanto portiamo in tavola con l’obbligo dell’etichetta d’origine a livello europeo su tutti gli alimenti in commercio. L’obiettivo è raggiungere un milione di firme per dire basta ai cibi importati e camuffati come italiani e difendere la salute dei cittadini e il reddito degli agricoltori. “Ad oggi abbiamo raccolto firme ai banchetti dei mercati contadini di Campagna Amica e in tutte le sedi territoriali, arrivano a raggiungere un numero complessivo di 300mila firme. Un impegno che si estende ora al web, con la possibilità di sottoscrivere la petizione in maniera digitale da parte dei cittadini:
COME FIRMARE: https://eci.ec.europa.eu/049/public/#/screen/home
selezionare il proprio Paese di cittadinanza nel menu a tendina in giallo a sinistra.
Si potrà quindi scegliere se compilare il modulo inserendo i propri dati con numero della carta d’identità o del passaporto oppure accedere direttamente con lo spid.
“In questo modo”, concludono Boeri e Rivarossa, “si potrà sostenere la richiesta di rendere esplicite e chiare le indicazioni dell’origine di provenienza per tutti i prodotti che entrano nel mercato comune ma anche che siano rispettati gli stessi standard dal punto di vista ambientale, sanitario e delle norme sul lavoro previsti nel mercato interno a tutela della salute dei cittadini consumatori e del pianeta.”
Un modo, dunque, per porre fine all’inganno dei prodotti stranieri spacciati per tricolori grazie alla norma del codice doganale sull’origine dei cibi che consente l’italianizzazione grazie a trasformazioni anche minime.