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Attualità | 08 ottobre 2024, 11:57

Sanremo: Maurizio Pinto condannato a risarcire il presidente di Confesercenti "Lotteremo fino al terzo grado di giudizio"

Il presidente del Movimento Imprese accusa nuovamente l'associazione di categoria tornando alle invettive dei tempi del Covid

Maurizio Pinto

Maurizio Pinto

Il Movimento Imprese Italiane, di cui è presidente il sanremese Maurizio Pinto, interviene per rispondere alla Confesercenti, dopo la condanna dello stesso Pinto a risarcire i danni di Mimmo Alessi, presidente matuziano dell’associazione di categoria.

“Rispettiamo la sentenza – evidenzia il movimento - ma riteniamo che sia la logica conseguenza di quelle che sono le leggi liberticide che questo Governo ha messo in atto ancor più di quello precedente col nuovo ‘decreto legge sicurezza’, definito da molti giuristi il più grande e pericoloso attacco alla libertà di protesta nella storia repubblicana. Esiste ormai una sorta di bavaglio, un ‘reato di pensiero e di opinione’, e quindi attaccare quello che è considerato il politically correct o pensiero unico dominante, tutto ciò che fa parte del sistema e delle lobby porta conseguenze gravi”.

Il Movimento ritiene, nelle sue dichiarazioni, di essere stato oggetto si attacchi mediatici da parte di stampa, politica, delle varie categorie e di tutti i mezzi di comunicazione di attacchi mediatici: “Siamo stati etichettati con epiteti denigratori e diffamatori gravissimi nei nostri confronti – dicono - ma nonostante ciò non ci siamo mai sognati di querelare qualcuno come invece ha fatto il signor Mimmo Alessi, col fine evidente di tutelare gli interessi di Confesercenti. A proposito di ciò informiamo Confesercenti che la partita non è affatto chiusa, che si svolge su tre tempi e che intendiamo giocarcela fino all’ultimo grado di giudizio, come previsto dalla legge”.

Secondo il movimento non ci sarebbe stata nessuna diffamazione o denigrazione nei confronti di Mimmo Alessi: “Si è trattato soltanto – proseguono - di una critica mossa all’operato de Presidente di Confesercenti riguardo alla vicenda in questione. Non è assolutamente vero infatti che la famigerata corsa ciclistica Milano-Sanremo fu un vero e proprio successo per la città, ma anzi creò gravi disagi a tantissimi commercianti ed esercenti che dovettero chiudere le loro attività senza avere la possibilità di lavorare, in quanto venne fatta in una data assolutamente non consona, ad agosto. Nei giorni precedenti alla gara ciclistica in questione il nostro Movimento, unico vero e proprio baluardo a difesa dei diritti dei lavoratori, eseguì un sondaggio che coinvolse più di 100 attività commerciali di Sanremo; la domanda era molto semplice: ‘Siete d’accordo o no sullo svolgimento di suddetta gara ciclistica nel mese di agosto?’ Il risultato di tale sondaggio diede una risposta schiacciante: circa il 90% degli intervistati dichiarò di essere contrario alla manifestazione a causa dei disguidi che avrebbe causato al traffico e al lavoro, in un sabato di Agosto ove solitamente si incassa per via dell’afflusso turistico in alta stagione. Per fortuna abbiamo conservato copia di questo materiale”.

Maurizio Pinto e il consigliere D’Angelo hanno prodotto copia al legale dell’associazione, l’avvocato Cristian Urbini del Foro di Sanremo: “Rimaniamo fiduciosi – terminano - nella speranza che un altro tribunale voglia ribaltare questa ingiusta sentenza che sa chiaramente di ‘sentenza politica’ atta a criminalizzare e a condannare chi si è opposto al pensiero delle associazioni di categoria”.

Il movimento poi attacca il presidente provinciale di Confesercenti, Ino Bonello: “Lui scrive che Mimmo Alessi si impegna ogni giorno per la tutela dei colleghi e dei vostri associati agendo con passione e sacrifici nel rispetto delle regole. Ma di quale tutela parla esattamente Bonelli? Durante le note e tristi vicende in questione, all’epoca dei fatti, la vostra associazione non ha mosso un dito per difendere esercenti e commercianti costretti a chiudere le proprie attività a causa di quella che alla luce dei fatti oggi può essere considerato come la più grande farsa e presa in giro della storia”.

Sul tema il movimento torna a quanto accusava anni fa: “Ci riferiamo ovviamente ai lockdown e alle chiusure imposte dal precedente Governo Italiano alle attività commerciali, con la scusante del virus influenzale denominato Covid, virus che ha avuto numeri assai inferiori alla banalissima influenza stagionale. Chiusure che ricordiamo a Confesercenti hanno causato il fallimento e la chiusura di più di 850mila attività in Italia e la perdita del posto di lavoro a più di 3 milioni e mezzo di cittadini. Ricordiamo al presidente Bonello e a Confesercenti, nonché a tutte le altre associazioni di categoria della provincia di Imperia, che gli unici ad avere difeso e tutelato il diritto al lavoro dei commercianti e degli imprenditori siamo stati noi, gli unici baluardi contro il regime dittatoriale che vigeva in Italia. Le associazioni di categoria non hanno fatto altro che obbedire passivamente a tutti i diktat imposti dall’allora Governo Conte prima e Draghi poi”.

Il movimento si scaglia nuovamente contro il presidente provinciale di Confesercenti: “Parla di vita sindacale che deve essere vissuta nel rispetto delle leggi e delle norme di convivenza sociale. Noi abbiamo sempre rispettato la legge delle leggi, la Costituzione italiana, cui ricordiamo si basa all'articolo 1 sul diritto al lavoro e non il diritto alle chiusure. Abbiamo sempre difeso il tessuto economico e sociale italiano, mettendoci sempre la faccia e battendoci in tutte le piazze italiane contro le ingiustizie. Le associazioni di categoria, ed in particolare Confesercenti, hanno illuso migliaia di associati con la politica dell’assistenzialismo e dei ristori rivelatasi poi completamente fallimentare”.

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