Quasi un secolo per costruire vasche, condotte e pozzi e oggi rischiare di essere espropriati. È l’analisi di Pietro Mareri, sindaco di Costarainera, a proposito del “tentativo” di Rivieracqua di incamerare il Consorzio irriguo, di cui il suo paese fa parte, senza un titolo legittimante l’azione e pure senza il rimborso. “Dal 1928, anno di nascita del Consorzio – ricorda Mareri – gli abitanti di San Lorenzo, Costarainera e Cipressa hanno contribuito finanziariamente a realizzare questa struttura che continua tuttora a svolgere la sua funzione di erogatrice del servizio idrico”.
Un lavoro lungo 96 anni, creato pezzo per pezzo con le azioni acquistate dai soci che sono ben 500 e che rischiano di vedersi sottrarre un acquedotto realizzato da loro padri e dai loro nonni.
“Sono disposto a comprendere le normative – ammette Mareri – ma non posso accettare le ingiustizie come quella che Rivieracqua vorrebbe perpetrare nei confronti del Consorzio con cui, tra l’altro, ha un debito che supera abbondantemente i 700 mila euro, un debito tuttora da saldare”.
"Una situazione inaccettabile - conferma Mareri - che, inoltre, vede tutti i tre comuni coinvolti nel tenere in vita il Consorzio. “Ancora di recente – conclude – abbiamo erogato contributi finanziari necessari per mantenere attivo il Consorzio, privo delle risorse creditizie di ha diritto”.