Settimana di follia e violenza, quella in corso, in alcune carceri della Liguria, regione da tempo al centro delle cronache per il continuo ripetersi di gravi eventi critici.
“Purtroppo, ancora una volta, dobbiamo dare conto dell’ennesime gravi aggressione in danno del personale della Polizia penitenziaria in servizio”, denuncia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE per voce del responsabile regionale ligure Vincenzo Tristaino. “Poco fa, nel carcere di Valle Armea a Sanremo, un detenuto nordafricano ha improvvisamente spintonato un Ispettore donna in servizio, provocandole un trauma al braccio per cui si è reso necessario accompagnarla in Ospedale. A Pontedecimo, ieri, tre detenuti ubriachi hanno dato vita ad una violenta protesta, durata fino a notte inoltrata, si sono rifiutati di rientrare in. Ella, minacciando gli Agenti di gettare loro contro il proprio sangue. A Marassi, infine, brillante operazione della Polizia penitenziaria che ha scovato, in due giorni, ben sei telefoni cellulari nascosti”. “Quel che è accaduto, specie la violenta aggressione alla poliziotta a cui va tutta la nostra vicinanza e solidarietà, riportata ancora una volta all’attenzione delle cronache le difficoltà delle strutture detentive liguri e le gravi condizioni operative nelle quali lavora ogni giorno il personale di Polizia Penitenziaria”. “Ormai la situazione è totalmente degenerata”, conclude Tristaino: “decine di eventi critici fanno seriamente presupporre che sussistano seri problematiche nella catena di comando dell’Amministrazione penitenziaria regionale, dipendente da Torino dopo l’assurda decisione di chiudere il Provveditorato di Genova. Basta con le parole, gli organi dipartimentali e le istituzioni politiche devono con urgenza intervenire e porre fine a questo massacro della Polizia Penitenziaria. Il SAPPE della Liguria dice veramente basta!”.
Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, si appella al Ministro Guardasigilli Carlo Nordio: “Chiedo al Ministro della Giustizia Carlo Nordio un netto cambio di passo sulle politiche penitenziarie del Paese. È necessario prevedere un nuovo modello custodiale. Tutti i giorni i poliziotti penitenziari devono fare i conti con le criticità e le problematiche che rendono sempre più difficoltoso lavorare nella prima linea delle sezioni delle detentive delle carceri, per adulti e minori. Queste sono violenze annunciate! È scandaloso che nel 2024 vi siano ancora persone indegne che usano la violenza per cercare di sovvertire il sistema istituzionale all'interno dei penitenziari mirato alla risocializzazione del detenuto, ma in rispetto delle regole. Fortunatamente in carcere ci sono anche persone che si dissociano da questi atteggiamenti violenti e cercano nello studio e nel rispetto reciproco la loro ragione di vita”. Per il leader nazionale del primo Sindacato della Polizia Penitenziaria, “la situazione, in Liguria ed in tutta Italia, è diventata allarmante per la Polizia Penitenziaria, che paga pesantemente in termini di stress e operatività questi gravi e continui episodi critici. Servono risposte ferme da parte del DAP, anche destinando carceri dismesse come l’Asinara e Pianosa per contenere quei ristretti che si rendono protagonisti di gravi eventi critici durante la detenzione. Quel che è accaduto a Sanremo e Pontedecimo testimonia una volta di più l’ingovernabilità delle carceri regionali e la strafottenza e l’arroganza di una parte di popolazione detenuta violenza, che anche in carcere continua a delinquere, ad alterare l’ordine e la sicurezza, evidentemente certa dell’impunità!”.