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Politica | 29 settembre 2024, 12:24

Sanremo: si torna a pensare alla funivia verso Monte Bignone, l'Assessore Donzella in visita a Mezzocorona (Foto)

L'Amministratore matuziano ha reso la visita alla città del Trentino che, nel settembre 2023 ha partecipato alla presentazione del progetto

La funivia di Mezzocorona

La funivia di Mezzocorona

Il Comune di Sanremo, con il suo Assessore ai Lavori Pubblici Massimo Donzella, ha reso la visita ai colleghi di Mezzocorona, città del Trentino che aveva presenziato alla presentazione del progetto per la possibile futura funivia, regalato da Ance nel settembre 2023. Un progetto che è sempre nel cuore dei sanremesi, dopo la dismissione dell’impianto a fine anni ’80, che è stato inviato al Ministero delle Infrastrutture. Da Roma è anche arrivata una risposta a palazzo Bellevue, chiedendo approfondimenti e dimostrando interesse per un eventuale finanziamento.

Alla presentazione di Sanremo, al Golf Club, erano venuti gli Amministratori di Mezzocorona che avevano illustrato la loro esperienza molto positiva per l’incremento del flusso turistico, dove è stata costruita la funivia. L’Assessore Donzella ha visitato l’impianto e la zona dove la funivia arriva. Si tratta di un unico tratto come tra Sanremo e San Romolo, dove si trova un posto quasi incantato e suggestivo, con un paio di ristoranti, alcune seconde case e qualche residenti. Il comune veneto ha anche evidenziato come i costi di gestione siano molto contenuti, in particolare sul piano energetico. Donzella ha potuto visionare le iniziative che vengono proposte all’arrivo della funivia, sottolineando come a Sanremo si possa utilizzare per tanti scopi turistici, a partire da mountain bike, downhill ed escursionismo di vario genere.

“Abbiamo ricambiato la visita – ha detto Donzella - ed ora vediamo cosa potrà accadere. Certo, se il Ministero delle Infrastrutture finanziasse l’intervento per le potenzialità turistiche ed economiche che potrebbe avere la funivia per la nostra città, potremo finalmente pensare all’impianto che tornerebbe a svettare tra Sanremo e l’entroterra”. La funivia di Sanremo dovrebbe costare 9 milioni e 600mila euro e sono previsti 6 mesi di costruzione. Un progetto che, purtroppo per ovvie ragioni (servirebbe un’area diversa e con tanto parcheggio), non può vedere la sua naturale partenza dal centro della città e, quindi, si opta per la zona del golf.

Il progetto è stato redatto dall’ingegner Enzo Barbera del gruppo “2b-eng”. Il professionista ha optato per un impianto monofune con movimento continuo pulsante, del tutto analogo (anche in termini di portata oraria) a quello esistente a Taormina, che pone in collegamento il centro cittadino con la zona mare (località Mazzarò). Più dettagliatamente, la funivia sanremese sarà suddivisa in due tronchi principali, denominati “Campo Golf-San Romolo” e “San Romolo-Monte Bignone”; il primo segmento, però, sarà ulteriormente ripartito in due tratte della stessa lunghezza (Campo Golf-Primi Pini e Primi Pini-San Romolo), al fine di contenere le escursioni del contrappeso, realizzato mediante un tensionamento idraulico.

Il tempo totale per completare l’ascesa in funivia, partendo dai 203 metri sul livello del mare del green golfistico matuziano e giungendo a quota 1.237 metri, è stimato appena al di sotto dei 20 minuti, che aumentano di alcune unità se nel computo si prendono in considerazione anche i giri d’orologio utili per le operazioni di discesa da una linea e di salita sull’altra da parte dell’utenza. Nessun manufatto della precedente funivia, peraltro, potrà essere riutilizzato, in quanto obsoleto e particolarmente impattante sull’ambiente. In tal senso, nel progetto a cura dell’ingegnere Barbera è previsto un basso impatto ambientale, con una drastica riduzione dei volumi di calcestruzzo fuori terra. Non solo: è anche caldeggiata la realizzazione di motrici interrate, che contribuirebbe a diminuire drasticamente il rumore generato dall’impianto in funzione. Non è al momento preventivato (ma può essere integrato a posteriori) il servizio notturno della funivia di Monte Bignone, che comporterebbe costi aggiuntivi per l’illuminazione.

Carlo Alessi

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