Dopo ben 24 giorni di chiusura il Partito Democratico di Ventimiglia accoglie l’atto ufficiale relativo alla riapertura del mercato.
“In queste tre settimane – evidenzia il circolo del PD frontaliero - la giunta ha cambiato versione più volte, tra tentennamenti e confusione, ma ora la verità è chiara. Con la delibera di lunedì si stabilisce infatti che: ‘L’Area Tecnica comunale procederà tempestivamente con tutti gli adempimenti necessari per progettare e realizzare gli interventi indispensabili per la messa in sicurezza del Mercato Coperto di via Repubblica, che risulta essere formalmente di proprietà della società Civitas (in liquidazione), di cui il Comune è socio unico al 100% delle quote’. Questo dimostra che, fino ad oggi, nulla di concreto è stato fatto per garantire la sicurezza della struttura. E la riapertura, prevista per il 7 novembre, si allontana ulteriormente”.
Il Pd chiede il motivo per cui i produttori non possono essere temporaneamente spostati nelle vie vicine, permettendo loro di continuare a lavorare ma anche il perché non si è verificata subito la stabilità della pescheria e dei chioschi, per consentire almeno una riapertura parziale del mercato. “Perché – prosegue - quando è stato bocciato dagli operatori il cosiddetto ‘piano B’ (lo spostamento del mercato alla ex-GIL), non si è proposto nulla di alternativo, come una tensostruttura da collocare nel centro cittadino per consentire la ripresa delle attività? Ogni giorno di chiusura comporta perdite significative per gli operatori del mercato e per tutta la città, e la situazione rischia di peggiorare ulteriormente: se non si agisce subito, questo processo potrebbe compromettere in modo definitivo il tessuto economico della città”.
Il PD chiede al Sindaco e agli assessori competenti, Agosta e Calimera “Di prendersi una pausa dalla campagna elettorale, concentrandosi sulla ricerca di soluzioni concrete e immediate. Dopo 24 giorni di immobilismo la città, i commercianti, le 100 famiglie che operano nel mercato e i cittadini tutti non possono più permettersi di aspettare”.