L’isolamento del ponente ligure, la carenza di infrastrutture ed i problemi autostradali, sono stati al centro di un incontro svolto a Roma presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. L’iniziativa è nata da una riunione, tenutasi lo scorso luglio a Sanremo, tra la Confartigianato ed il Senatore Gianni Berrino.
Al vertice romano hanno partecipato il Vice Ministro Galeazzo Bignami, l’AD Concessioni del tirreno spa Bernardo Magri, il Direttore Generale per le autostrade e per la vigilanza sui contratti di concessione Felice Morisco ed il Senatore Gianni Berrino. La delegazione di Confartigianato Imperia era composta dal Segretario Barbara Biale e dal Presidente degli autotrasportatori Antonio Marzo.
“In questa occasione - ha detto Barbara Biale – dopo aver effettuato attente analisi con le nostre imprese, abbiamo rappresentato alle Istituzioni nazionali le criticità legate all’isolamento del ponente ligure sotto il profilo viario ed infrastrutturale. Durante la riunione al Ministero, per la cui organizzazione ringraziamo il Senatore Gianni Berrino, abbiamo toccato molti temi, dalla rete autostradale ai collegamenti a pettine delle Statali 20 del Col di Tenda e 28 del Col di Nava. I problemi presenti sull’autostrada penalizzano infatti in modo particolare le imprese della provincia di Imperia che, per i trasporti sia verso la Francia sia verso levante od il Piemonte, sono obbligate a percorrere l’Autofiori. L’asse viario ligure, in assenza di alternative come Aurelia Bis o il raddoppio ferroviario, è infatti strategico a livello europeo, perché vi transita il trasporto merci proveniente da Francia, Spagna e Portogallo. Problemi che si ripercuotono non solo sul settore dell’autotrasporto, per il quale abbiamo anche rilanciato il tema dei ristori futuri e pregressi, ma anche su tutto il sistema economico generale”.
“In merito all’autostrada – ha specificato Antonio Marzo – abbiamo lamentato la presenza di tantissimi cantieri che, a fronte dei pedaggi richiesti, allungano in maniera esponenziale i tempi di percorrenza. Consideriamo che il nostro asse, che funge da collegamento tra Italia e Francia, viene attraversato quotidianamente da 14 mila mezzi pesanti. Una situazione quindi di grande disagio che, con la chiusura di altri valichi nel nord Italia, andrà ad aggravarsi ulteriormente. Questo comporta gravi danni economici per il costo del lavoro, il consumo di gasolio ed il tempo sprecato. Per questo sarà importante un’attenta programmazione dei cantieri stradali, dilazionandoli tra il 2025 ed il 2026. Un altro problema riguarda la Statale 28 del Col di Nava dove, in attesa del traforo di Cantarana, abbiamo chiesto la possibilità di far intervenire l’Anas per allargare alcune curve e permettere così il transito in sicurezza dei mezzi pesanti. Infine abbiamo portato l’attenzione sui ristori, per i quali in passato le imprese del ponente erano state escluse, chiedendo sia il riconoscimento del pregresso sia la loro previsione per i futuri risarcimenti”.