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Politica | 14 settembre 2024, 10:21

Strutture socio-assistenziali, lavoratori sindacati del Ponente manifestano a Genova per il mancato rinnovo del contratto Uneba

Appuntamento alle 10.30 di lunedì 16 settembre davanti alla Prefettura per chiedere uno stipendio dignitoso

Strutture socio-assistenziali, lavoratori  sindacati  del Ponente manifestano a  Genova per il mancato rinnovo del contratto Uneba

 

Manifestano anche in Liguria  operatrici e operatori socio-assistenziali e sanitari dai coordinatori dei servizi fino a educatrici ed educatori:  i sindacati aderiscono, dunqu,e alla mobilitazioneper il rinnovo del contratto collettivo nazionale (Ccnl) Uneba scaduto da cinque  anni e per cui si ritiene inaccettabile la proposta di 50 euro lordi di incremento, e cioè 35 euro mensili. 

Dopo una serie di assemblee svoltesi su tutto il territorio del Ponente Ligure le OOSS. FP-CGIL, CISL-FP, FISASCAT-CISL, UILFPL e UIL TUCS sono pronte a scendere in piazza Largo Lanfranco  davanti alla Prefettura di Genova lunedì 16 settembre dalle 10 alle 13, a fianco tutti i  lavoratori coinvolti, per rivendicare il rinnovo del CCNL UNEBA, ormai scaduto da 5 anni che,  dopo una lunga trattativa durata 17 mesi, ritenendo inaccettabile  dalle Segreterie Nazionali di FP-CGIL, CISL-FP, FISASCAT-CISL, UILFPL e UILTUCS la proposta avanzata da UNEBA di offrire 50 euro mensili, pari ad un incremento del 3,58%, in presenza di un tasso di inflazione a due cifre, che nel solo quadriennio 2020 – 2023 è stata superiore al 16% (praticamente meno di un quarto del reale potere d’acquisto perso dai lavoratori). 

"E’ una proposta di incremento inaccettabile e vergognosa, che lede la dignità del personale che spesso si trova costretto a lavorare al limite dei minimi assistenziali e con una carenza di personale che ormai da un lungo periodo sta mettendo in serie difficoltà tutto il settore, e non dimentichiamo che questi lavoratori sono gli stessi che hanno superato, affrontato e gestito una situazione emergenziale come la pandemia senza chiedere e spesso senza ricevere nulla a riconoscimento di tale impegno e sacrificio. 

Tale proposta, inoltre, non è assolutamente in linea con quanto ottenuto dai lavoratori con i recenti rinnovi contrattuali da altre associazioni datoriali che operano sempre nell’ambito del terzo settore, dove sono stati riconosciuti incrementi adeguati che hanno tenuto conto della perdita di potere d’acquisto a causa dell’alta inflazione registrata in questi ultimi anni. Pertanto, il 16 settembre 2024, dopo aver avviato lo stato di agitazione lo scorso 12 aprile, le lavoratrici e i lavoratori che prestano la propria attività lavorativa nelle aziende associate UNEBA o che comunque applicano il CCNL UNEBA scenderanno in piazza a manifestare in una giornata di sciopero, per rivendicare il loro diritto ad una retribuzione adeguata e per dare dignità al loro lavoro, perché sono lavoratori che, ogni giorno, con la loro professionalità e competenza sono al servizio di soggetti fragili e di tutta la comunità.

Analoghe iniziative si terranno in tutte le altre regioni a sostegno di una vertenza che incrocia circa 135.000 unità che operano nel settore socio sanitario ed assistenziale e interessa numerosissime famiglie. In questi giorni – dichiarano i segretari di FP CGIL, CISL FP, FISASCAT CISL, UIL FPL e UILTuCS della Liguria continueremo la mobilitazione con azioni di volantinaggio e di presidio dinanzi alle strutture UNEBA per informare i cittadini e i fruitori dei servizi sulle ragioni che sono alla base della giornata di sciopero del prossimo 16 settembre. Il presente comunicato sarà portato a conoscenza delle istituzioni locali ed ecclesiastiche, ma anche della stessa Regione Liguria che non può rimanere impassibile di fronte a tale situazione", concludono i sindacati.

 

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