Nel pomeriggio del giorno che sarà ricordato per la sua inaspettata discesa in campo alle regionali come candidato alla presidenza del centrodestra, il sindaco di Genova Marco Bucci affida a un post sui social i suoi primi pensieri.
“L’ho fatto convinto che questo sia un impegno necessario per poter proseguire un lavoro di crescita e sviluppo che la nostra terra ha iniziato nel 2015 e quella visione di città che vede Genova protagonista dal 2017 - scrive Bucci sui suoi canali - è troppo alto il rischio che in futuro la Liguria possa essere amministrata dai signori del ‘no’ a tutto. Non ci possiamo permettere di fermare le tante opere e i progetti messi in piedi in questi anni che hanno restituito orgoglio a tutti i cittadini e una grande visione internazionale al nostro territorio. Abbiamo costruito insieme tanto, vogliamo una Liguria che guardi avanti senza veti né ostacoli, che non abbia paura di innovare, che non si arrenda davanti alle difficoltà, ma che sappia affrontarle con la forza e la determinazione che da sempre ci caratterizzano”.
Bucci entra poi nel dettaglio, andando anche sul personale: “Qualche mese fa ho rinunciato a candidarmi per due motivi precisi: la volontà di rispettare l’impegno preso con i genovesi sino a giugno 2027 e le mie condizioni di salute. Ma negli ultimi giorni ho ricevuto richieste da tutti i leader politici del centrodestra e dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni con la quale ho avuto un colloquio lungo e amichevole. In queste ultime settimane mi sono accorto che il modo migliore per garantire il completamento delle opere e dei progetti che abbiamo iniziato, è quello di estendere il nostro metodo di lavoro a tutta la Liguria”.
“Genova è rinata grazie alla visione di una città che ha saputo reinventarsi, senza mai tradire la sua anima - aggiunge il sindaco, neo candidato alle regionali - oggi, questa visione deve diventare il motore di tutta la Liguria. Le sfide non mancheranno, ma sono certo che insieme, uniti, possiamo fare la differenza. Io ci credo. Credo nella nostra gente, nelle nostre radici e nelle nostre potenzialità. Insieme possiamo costruire una regione forte, innovativa e sostenibile, dove il ‘fare’ vince sul ‘no’”.
“Ai liguri voglio fare due promesse - conclude Bucci - mi impegnerò con tutte le mie energie per vincere e guidare la Liguria ad essere un’importante regione a livello internazionale. Il posto migliore dove vivere, lavorare e trascorrere il tempo libero. Per la mia salute: continuerò a lavorare come ho sempre fatto e a seguire le prescrizioni mediche che mi verranno date dai bravi medici e dal personale sanitario in cui confido al 100%. Mettiamoci subito al lavoro per noi e per i nostri figli! Forza Genova, forza Liguria!”.
Un accorato appello che fa da contraltare ai rumors in arrivo dagli uffici di Città Metropolitana che vedrebbero Bucci pronunciare un inequivocabile “mi hanno messo una pistola alla tempia” a porte chiuse. Frase che confermerebbe la teoria di un centrodestra a dir poco smarrito e costretto a ripararsi nel porto sicuro di un amministratore locale ‘del fare’.