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Attualità | 04 settembre 2024, 07:21

Sanremo: 220 bimbi al 'punto nascita' del 'Borea' da febbraio, Galbusera "Sapevamo che non era facile ma ci siamo riusciti" (Video)

Intervista a 360 gradi sul reparto che ha aperto ad inizio anno e tutti i numeri dello stesso. Uno sguardo al futuro tra la città dei fiori, Imperia e l'ospedale unico

Sanremo: 220 bimbi al 'punto nascita' del 'Borea' da febbraio, Galbusera "Sapevamo che non era facile ma ci siamo riusciti" (Video)

Oltre 200 parti in 7 mesi al punto nascita dell’ospedale ‘Borea’ di Sanremo. Un luogo tanto atteso dai sanremesi ma da molti residenti dell’estremo ponente. Un reparto che sta lavorando a ritmi serrati con un personale che sta rendendo molte soddisfazioni alla dirigenza di Asl 1 Imperiese.

Un reparto, quello del nosocomio sanremese, che ha creato più di un attrito, sia tra le parti politiche che in quelle sociali, visto che mesi fa sembrava lontano dalle intenzioni della Regione Liguria. La chiusura temporanea di Pietra Ligure ha poi dato il via, consentendo l’apertura sanremese visto che l’ospedale di Imperia non avrebbe potuto sopportare tutto l’afflusso della nostra provincia e del Ponente savonese, dove ora stanno confluendo le puerpere.

Abbiamo voluto fare il punto della situazione con il Direttore Generale di Asl 1 Imperiese, Maria Elena Galbusera, dopo aver analizzato i ‘numeri’ del punto nascita matuziano che conta ben 217 parti dal 15 febbraio ad oggi, tra cui 127 maschi nati e 90 femmine. Di questi sono stati 49 (il 22,58%) i tagli cesarei e 37 (il 17,05%) quelli primari.

Da evidenziare, per il reparto, anche i 789 casi trattati a livello pediatrico, dei quali 4 in codice rosso.

“La riapertura del punto nascita – ha detto il Direttore Generaleanche se l’avvio non è statro facile per la nota carenza di personale e per trovare una organizzazione condivisa con la Regione e con l’ospedale ‘Gaslini’. Pur essendo partiti lentamente, per la diffidenza degli utenti che lo hanno interpretato non pieno di garanzie, abbiamo poi lavorato intensamente e, anche i numeri lo confermano”.

Fino a qualche mese fa si parlava di almeno 1.000 parti necessari per ogni punto nascita, poi si è deciso di sommare i due ospedali di Sanremo e Imperia. Siamo a 200 in 7 mesi, basteranno per il suo mantenimento? “Ad oggi esistono le premesse per fa continuare a lavorare il punto nascita. Ne erano previsti due in Asl 2 e uno in Asl 1 ma, con la chiusura di Pietra Ligure, con un carico pesante di lavoro per Imperia. L’apertura di Sanremo consente di riequilibrare la distribuzione delle nascite nel Ponente ed alleggerire il lavoro di Imperia. Il primario è lo stesso con una distribuzione delle nascite, tenendo conto dei 551 nati dall’inizio dell’anno. Con questi numeri dovremmo arrivare a fine 2024 con i circa 1.200 parti l’anno”.

Nei primi 7 mesi di attività, al punto nascita di Sanremo sono arrivate ovviamente moltissime mamme da Sanremo (100) ma anche l’estremo ponente della provincia ha confermato l’importanza logistica del reparto. Ben 30 da Ventimiglia, 17 da Taggia, 13 da Bordighera, 8 da Camporosso, 7 da Vallecrosia e 6 da Ospedaletti. Tante anche dall’entroterra.

I numero confermano come risulti importante per chi vive nell’entroterra e, comunque lontano da Imperia. Cosa ne pensa? “Anche questa è stata un riflessione sull’apertura di Sanremo nonostante le valutazioni fatte dal Ministero. La morfologia del territorio e la viabilità ha indotto l’apertura del punto nascita della città dei fiori, al servizio delle mamme più vicine al confine, che dovevano trasferirsi ad Imperia per partorire con alcune di loro che sceglievano addirittura Genova”.

Sempre in tema di numeri queste le altre città dei nati all’ospedale di Sanremo negli ultimi 7 mesi: Montalto Carpasio, San Biagio della Cima, Santo Stefano al Mare, Soldano e Vallebona 3; Apricale, Badalucco e Pompeiana 2; Bajardo, Castellaro, Ceriana, Dolceacqua, Isolabona, Olivetta San Michele, Rocchetta Nervina e Seborga 1. Da evidenziare anche alcuni nati da mamme di fuori provincia: Cengio, Loano, Monaco e Savona ma anche due da Imperia e una da Dolcedo.

Uno sguardo anche alle nazionalità: 134 sono italiani e, a seguire: Bangladesh e Marocco 12, Albania 11; Perù, Romania e Tunisia 7; Ecuador, Moldavia ed Ucraina 3; Senegal, Cina, Francia e Nigeria 2; Afghanistan, Bielorussia, Canada, Cuba, Egitto, Germania, Olanda, Polonia, Spagna ed Uruguay 1.

Anche se l’ospedale unico di Taggia risulta molto ‘lontano’ dalla posa della prima pietra, come vede il futuro dei parti in provincia. Con un unico super reparto nell’ospedale nuovo oppure potrebbe rimanere ad Imperia? “E’ difficile parlarne oggi, anche se sull’apertura dell'ospedale unico stiamo lavorando e voglio tranquillizzare gli utenti. Sarà sicuramente attuato con la sua ‘mission’ che dovrà essere un punto di attrattività per i professionisti del settore ma anche per i pazienti che potranno avere maggiori garanzie. Taggia avrà sicuramente un punto nascita di riferimento dell’imperiese anche se è prematuro fare queste riflessioni. Nel frattempo avrà riaperto Pietra Ligure e, comunque gli scenari a medio lungo termine non sono prevedibili ma si faranno scelte adatte quando sarà necessario”.

La carenza dei medici è cronica ovunque ma la nostra è una provincia un po’ troppo bistrattata dai professionisti che preferiscono andare altrove. Anche per quanto riguarda i punti nascita i problemi sono uguali e come risolverli? “La gestione dei due reparti è unificata così come quella del personale, che rappresenta una caratteristica che li accomuna. Abbiamo solo cinque ginecologi strutturati che non sono sufficienti nemmeno per la turistica di un solo punto nascita. Questo ci obbliga a cercare altre professionalità come le cooperative o le società di professionisti. Noi ci siamo rivolti ad una di queste che si è aggiudicata una gara europea e che ha dimostrato una qualità professionale adeguata per garantire le tutele dell’utenze”.

Tornando a parlare di Sanremo lei ha voluto sottolineare, oltre ai numeri, anche la qualità professionale ed umana di medici, ostetriche ed infermieri: “Dopo un’iniziale diffidenza, il calore che le mamme ricevono nei nostri punti nascita, le induce a sceglierci per il parto. A Sanremo ed Imperia abbiamo un’alta qualità professionale ma anche ostetriche giovani e molto motivate, che saranno coinvolgere le mamme anche prima del parto nei loro percorsi, familiarizzando con gli spazi dove poi vanno a partorire. Anche la collaborazione con il ‘Gaslini’ è importante e garantisce la qualità del servizio erogato”.

Numeri alti e qualità elevata. Se li aspettava il 14 febbraio o c’era un po’ di scetticismo? “Sapevamo che non sarebbe stato facile ma possibile. Ci siamo impegnati tutti quanti, tra professionisti sanitari e medici per poter raggiungere un risultato possibile da raggiungere e lo stiamo dimostrando”.

Carlo Alessi

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