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Attualità | 31 agosto 2024, 12:11

Progetto impianto eolico della ‘18PiùEnergia Srl’: arriva anche il secco 'no' del comune di Pompeiana

Il piccolo comune alle spalle di Riva Ligure chiede a tutti gli organi giurisdizionali competenti di respingere il progetto ‘Imperia Monti Moro e Guardiabella’ della potenza complessiva di 198,4 MW

Progetto impianto eolico della ‘18PiùEnergia Srl’: arriva anche il secco 'no' del comune di Pompeiana

“È evidente il fatto che l'intervento, seppur non realizzato sul territorio comunale di Pompeiana, ma in quelli dei Comuni confinanti e che sussiste conseguentemente un interesse giuridico rilevante e fondato, derivante dai potenziali danni che andrebbero a ripercuotersi, anche per il nostro comune è negativo sotto diversi aspetti”.

Sono le parole del Sindaco di Pompeiana, Vincenzo Lanteri, che boccia duramente il progetto della società ‘18PiùEnergia Srl’, che ha presentato l’ormai noto mega progetto di impianto eolico sul territorio della provincia di Imperia, tra la Valle Arroscia e quella Argentina.

Il piccolo comune alle spalle di Riva Ligure chiede a tutti gli organi giurisdizionali competenti di respingere il progetto ‘Imperia Monti Moro e Guardiabella’ della potenza complessiva di 198,4 MW da realizzare nei Comuni di Aurigo, Borgomaro, Castellaro, Cipressa, Dolcedo, Pietrabruna, Pieve di Teco, Prelà, Rezzo con strada di accesso in San Lorenzo al Mare e Costarainera.

La Giunta di Pompeiana, giovedì scorso, ha evidenziato come l’installazione dell’impianto porterebbe ad un forte impatto visivo che interessa, non solo le aree indicate dall’azienda, ma anche quasi la totalità del territorio della provincia di Imperia (e con particolare riferimento al confinante e vicino territorio di Pompeiana), nonché di parte dei territori delle provincie confinanti fino a sconfinare nella vicina Francia.

Il progetto, lo ricordiamo, prevede un'altezza delle pale eoliche (oltre 200 metri) che vanno a costituire una rilevantissima modifica del paesaggio di un ampissimo territorio, come emerge dagli studi di intervisibilità redatte dai tecnici della ditta proponente e dalla necessaria nuova viabilità di cantiere che va solo in parte a reimpiegare le esistenti Strade Provinciali e che costituisce un nuovo grosso ‘solco’ da realizzarsi all'interno di crinali presentanti particolari pregi paesaggistici e naturalistici e al contempo importanti fragilità sotto il profilo idrogeologico.

La Giunta di Pompeiana, dopo aver elencato una lunga serie di normative che andrebbero contro il progetto evidenzia come “Non ultimo in ordine di importanza, il nostro paese presenta in prevalenza un'economia a vocazione agricolo-turistica legata anche all'escursionismo, infatti nel territorio sono insediate diverse aziende agricole (una zootecnica) e strutture agrituristiche, l'installazione degli aerogeneratori arrecherebbe all'economia del paese delle ripercussioni negative. Quello proposto determinerebbe un pesantissimo e non sanabile impatto negativo sul territorio di un'area vastissima, area il cui valore paesaggistico è riconosciuto a livello internazionale ed inoltre costellata di beni culturali di alto valore storico ed architettonico quali: chiese, monumenti, caselle, e chiese campestri. Siamo consapevoli che si debbano portare avanti interventi finalizzati al perseguimento della transizione ecologica, nel quadro degli obiettivi dell'Agenda 2030. Ma questo non deve arrecare un danno irreversibile alla tutela del paesaggio, primaria risorsa territoriale”.

Dal Comune, dopo l'analisi degli elaborati sottolineano come non ci siano sufficienti garanzie per quanto attiene alla possibile incidenza dei lavori sulle falde acquifere: “Lo studio presentato nel progetto e affidato a geologi non tiene sufficientemente conto delle caratteristiche molto particolari e, per certi aspetti, uniche del territorio civico di Pompeiana. Non è certo sufficiente uno studio in superficie, peraltro non suffragato da adeguati carotaggi, per definire le probabili conseguenze dei lavori sulle falde acquifere sottostanti. L'acqua nel nostro territorio scorre nel sottosuolo ed è possibile che i lavori di questa portata vadano a incidere sul suo corso, deviandolo o interrompendolo. I lavori previsti non tengono in sufficiente considerazione i vincoli ambientali e paesaggistici che vincolano, in modo stringente, la conservazione della flora e della fauna, che sono tipiche del nostro territorio”.

Carlo Alessi

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