Eventi - 29 agosto 2024, 09:48

Importante trasferta della scrittrice sanremese Antonella Squillace, autrice di “Ti darò i miei occhi”

Farà tappa nel bel borgo medioevale di Santa Severina, l’antica Siberne, luogo in cui si svolge parte della vicenda narrata nel suo terzo romanzo

Dopo la presentazione del libro “Ti darò i miei occhi” nelle Marche, in occasione delle iniziative organizzate dalla Provincia di Pesaro-Urbino per Pesaro, città della cultura 2024 - dedicate nello specifico alla “donna rurale” - l’autrice e insegnante sanremese Antonella Squillace farà tappa nel bel borgo medioevale di Santa Severina, l’antica Siberne, luogo in cui si svolge parte della vicenda narrata nel suo terzo romanzo.

Santa Severina, denominata la “nave di pietra”, per la sua singolare posizione incastonata fra i monti della Sila e il Mar Ionio e tra Borghi più belli d’Italia, è un piccolo e vivace centro nella provincia di Crotone, ricco di iniziative artistiche e culturali gran parte delle quali si svolgono, così come la presentazione del libro “Ti darò i miei occhi”, nell’imponente Castello Normanno, simbolo architettonico e identitario, visitabile tutto l’anno e dove è situato il Museo Archeologico. Ma c’è un legame particolare che collega Santa Severina a Sanremo e con la quale può essere idealmente gemellata: il grande contributo che negli anni ‘50 e ‘60 del secolo scorso, anni del boom economico e della crescita del nostro Paese, una massiccia emigrazione di molti giovani uomini e donne provenienti proprio da quel borgo è giunta nella nostra città. Sono, infatti, gli anni in cui numerose famiglie provenienti da Calabria e Abruzzo in particolare, hanno scelto Sanremo come approdo per ripensare e costruire il proprio futuro, darsi nuove prospettive, cercando un progetto di vita che non riuscivano a vedere in quel momento di cambiamenti del Paese, nelle proprie regioni e integrandosi con determinazione, non senza fatica, nella nuova realtà. E quei giovani hanno dato il loro contributo alla Sanremo di quegli anni in vari ambiti come la cultura, l’istruzione e la medicina, l’artigianato e la floricoltura e la costruzione di alcune importanti infrastrutture, come il sottopasso che collega la zona centrale con quella della Marina.

Non è il primo romanzo dell’autrice sanremese che tratta il tema della migrazione, del lasciare la propria casa e del mettersi in gioco: per costrizione, come nel romanzo “Ho combattuto anche per te”, romanzo storico sul primo conflitto mondiale; a causa delle persecuzioni, come in “Leah, dall’altra parte del mare”, (Ed. Leucotea) ambientato nella Spagna dell’Inquisizione ma attuale nelle tante tematiche trattate, tra cui l’intolleranza religiosa; o per scelta, come i protagonisti appunto di “Ti darò i miei occhi”, sempre Ed. Leucotea.

E sarà nuovamente il tema del migrare quello che l’autrice affronterà nel romanzo di prossima uscita.

In “Ti darò i miei occhi”, romanzo a sfondo storico sull’Italia del secondo dopoguerra, la protagonista presta i suoi occhi - fil rouge dell’intera narrazione - al lettore per accompagnarlo nei cambiamenti storici, sociali, culturali dell’Italia di quegli anni, anche grazie e soprattutto alle conquiste e ai cambiamenti delle donne che, nelle piazze e nelle loro “cucine”, cambiando il loro modo di percepirsi, hanno modificato la mentalità di chi stava accanto a loro, realizzando quella che può essere sicuramente definita la più grande rivoluzione culturale, non cruenta, mai fatta.

In tutti i suoi romanzi la professoressa Antonella Squillace ricostruisce epoche storiche in maniera dettagliata e documentata, ma sono i protagonisti, e in particolare le protagoniste, la cui psicologia, i caratteri, le contraddizioni, vengono scandagliati in tutta la loro complessità, mettendone in evidenza luci e ombre.

L’incontro si terrà sabato 31 agosto presso il castello Normanno alle ore 18 e vedrà gli interventi del Sindaco di Santa Severina Salvatore Giordano e del dottor Bruno Cortese, presidente dell’Associazione Borgo in Arte. Dialogherà con l’autrice la professoressa Silvana Mancini Docente del Liceo Pitagora di Crotone.

Sarà come ritornare alle radici e, allo stesso tempo, da esse ripartire.

Redazione