Ancora botta e risposta tra la Provincia e il Comune di Sanremo sui gravi disservizi della Riviera Trasporti, registrati nei mesi di luglio e agosto.
Questa volta è palazzo Bellevue ad intervenire, per rispondere all’ente (QUI) presieduto da Claudio Scajola: “Capiamo l’esito dell’istruttoria avviata dall’ente provinciale e conosciamo perfettamente le dinamiche societarie legate allo stato di concordato, essendo tra l’altro prevalentemente basato sul sacrificio della città di Sanremo con la variante del deposito di corso Cavallotti. Rimaniamo però in attesa di conoscere i motivi dei gravi disservizi concentratisi nei mesi di luglio ed agosto ad oltre un anno dall’avvio del piano concordatario, e capire se si tratti di eventi eccezionali o se siano legati a problematiche che potrebbero ripercuotersi anche sull’avvio della stagione scolastica”.
Da non dimenticare che Sanremo è l’ente che eroga ogni anno il maggior contributo a Riviera Trasporti, con una quota parte di circa 813mila euro: “Tutto questo – prosegue il comune matuziano - a fronte di un servizio troppo spesso carente e negli ultimi mesi decisamente insufficiente. E’ legittimo e doveroso da parte del sindaco di Sanremo segnalare i gravi disservizi verificatisi, di cui spesso a pagarne le conseguenze sono tra l’altro le fasce più deboli della cittadinanza. Ed è altrettanto doveroso da parte della Provincia (ente che affida il servizio e preposto al controllo) fornire i chiarimenti richiesti, a tutt’oggi non pervenuti”.
“Infine, nell’ottica di favorire un dibattito costruttivo e al netto di polemiche politiche e strumentalizzazioni fuorvianti – termina il Comune di Sanremo - val la pena ricordare ancora una volta che già nel 2023 l’amministrazione comunale matuziana aveva proposto alla Provincia di Imperia un aumento di capitale societario equamente ridistribuito sulla base degli abitanti così che tutti, per la propria parte, potessero erogare alla società stessa un maggior contributo. A tale proposta non venne dato seguito e il Comune di Sanremo allineò la propria partecipazione societaria a quella degli altri principali comuni, a partire da quello capoluogo”.