Sono state sospese le ricerche del cinquantanovenne Luigi Gino Nigro scomparso nel pomeriggio di giovedì 22 agosto senza aver fatto ritorno da una battuta di pesca nel mare al largo di Laigueglia in località Candio.
Per quattro giorni senza sosta la Guardia Costiera ha cercato il 59enne originario di Torino ma residente a Imperia, ma purtroppo l'esito è stato negativo tanto da portare ieri intorno alle 18 la Direzione marittima della Capitaneria di Porto di Genova, che coordinava le ricerche, a decidere di interromperle.
Ingente era stato lo spiegamento di forze attivatosi da quanto la moglie aveva lanciato l'allarme. La Guardia Costiera ha setacciato per giorni lo specchio acqueo nel quale è stata ritrovata la barca per 200-300 metri con le motovedette in arrivo da Loano, Savona, Imperia e con l'impiego di mezzi aerei partiti da Sarzana.
Nella mattinata di sabato aveva iniziato ad operare anche il Nucleo Sub della Capitaneria di Porto utilizzando una strumentazione tecnica, un robot (rob) con telecamera che si muove telecomandata dal mezzo nautico e raggiunge i 170-180 metri di profondità. La Procura di Savona con il pubblico ministero Giovanni Battista Ferro si è occupata di coordinare le indagini.
Il cinquantanovenne era partito sulla propria imbarcazione, una barca in vetrorosina di cinque metri dal porto di Imperia e aveva raggiunto una zona nota agli appassionati per la pesca del tonno.
L'ultima chiamata di Nigro agli amici risale alla mattinata di giovedì; giorno in cui era peraltro stata ritrovata l'imbarcazione (che è stata trasportata al porto di Imperia) con gli effetti personali dell'uomo a bordo. Si presume che Nigro molto probabilmente sia caduto in mare accidentalmente ma gli accertamenti sono ancora in corso.
Le motovedette continueranno ad effettuare pattugliamenti per cercare di rinvenire l'uomo. Nella giornata di ieri e di sabato sono stati effettuati controlli anche da terra in zone impervie.
Luciano Parodi