Caro Direttore,
Qual è la Bordighera migliore?
In questi ultimi giorni due signore che amano Bordighera hanno scritto due lettere pubblicate sui social media. Lamentano che Bordighera è sporca e non è più quella di una volta. La prima lettera è più generale, la seconda riferita in particolare a via Girolamo Rossi. Come non darle torto, Bordighera come altre città non è più tenuta come una volta, e in certe zone puzza di odori sgradevoli dovuti a varie ragioni.
Questi interventi mi hanno fatto riflettere.
Ieri sera era in una pizzeria di Bordighera, anche non volendo ho udito un dibattito proveniente dalla tavolata vicino alla mia. Una signora esclamava: "Conosco bene Bordighera, non è più quella degli anni '70".
Allora qual è la Bordighera migliore, da "grande bellezza"?
Forse quella degli anni '70, come sostiene la signora?
Forse quella di fine anni '40 e '50, quando fu visitata da Evita Peron?
Forse quella scelta dal Duce per gli incontri con i capi di Stato esteri?
Forse quella di fine Ottocento, progettata da Charles Garnier?
Quella catturata da Claude Monet nel 1884, nelle celebri tele oggi ospitate nei più importanti musei del mondo? Quella dove morì Edmondo De Amicis nel 1908?
Forse ancora quella prima di diventare Colonia inglese, cioè quel piccolo Borgo di pescatori descritto nel celebre romanzo "Il dottor Antonio" dell'esule mazziniano Giovanni Ruffini?
Bordighera non è più quella di una volta, e probabilmente non lo sarà mai più - mettiamoci il cuore in pace -, perlomeno sino a quando, intelligenza artificiale permettendo, non verranno assunti squadre di spazzini, pardon operatori ecologici, come un tempo. Coi bilanci magri dei comuni e scelte scellerate di amministratori pubblici (parlo in generale, non certo solo di Bordighera), ciò non avverrà mai.
Godiamoci dunque sporcizia e smog dei tempi moderni. Per sognare osserviamo le vecchie cartoline di Bordighera, come questa allegata degli anni 60.
Stefano Masino, da Bordighera