Attualità - 16 agosto 2024, 11:47

Progetto Eolico nell'entroterra imperiese: CGIL di Imperia chiede maggiore trasparenza e confronto

Il sindacato, pur sostenendo l'importanza delle energie rinnovabili, ha sollevato dubbi sulla trasparenza e sulle modalità di realizzazione del progetto

La CGIL di Imperia ha espresso preoccupazione riguardo al progetto delle pale eoliche che dovrebbe interessare l'entroterra imperiese e parte della Valle Argentina. Il sindacato, pur sostenendo l'importanza delle energie rinnovabili, ha sollevato dubbi sulla trasparenza e sulle modalità di realizzazione del progetto.

Secondo la CGIL, il progetto è stato reso noto solo recentemente, con una richiesta ai Comuni interessati di presentare eventuali osservazioni entro il 29 agosto 2024. Questa tempistica, afferma il sindacato, suggerisce un tentativo di evitare un confronto pubblico adeguato. Inoltre, il sindacato critica la mancanza di trasparenza, sottolineando che la documentazione era già disponibile da giugno 2023, ma è stata resa accessibile solo ora.

La CGIL ha inoltre espresso perplessità riguardo alla società proponente del progetto, 18PIUENERGIA Srl, evidenziando che la società, con sede legale a Brescia, ha un capitale sociale di 10.000 euro, nessun dipendente e ha registrato una perdita di 3.594 euro nel 2022.

Il sindacato ha anche evidenziato i potenziali impatti ambientali negativi del progetto. Le dimensioni delle pale eoliche previste sono considerevoli, con una base in cemento di circa 4.000 metri quadrati e un'altezza complessiva superiore ai 200 metri. Secondo la CGIL, il progetto comporterà la modifica dell'orizzonte paesaggistico, con un impatto significativo sull'ambiente circostante. Inoltre, esiste il rischio di frane e crolli di massi, il che rende necessari interventi idrici nella zona montana prima dell'inizio dei lavori.

Il progetto prevede anche un significativo disboscamento e la perdita di aree destinate al pascolo. Ulteriori preoccupazioni riguardano l'adeguamento viario, che richiederà l'allargamento delle strade di accesso al sito, con un aumento di almeno 10 metri in alcune aree, tra cui la frazione San Bartolomeo di Pieve di Teco e Costarainera.

La CGIL conclude auspicando un ripensamento del progetto e chiede l'apertura di un tavolo di confronto con tutti i soggetti coinvolti, compresi i sindacati e le associazioni locali, al fine di valutare attentamente l'impatto ambientale e socio-economico dell'iniziativa. Secondo il sindacato, è fondamentale garantire che lo sviluppo delle energie rinnovabili non avvenga a scapito dell'ambiente e della comunità locale.

Redazione