Economia - 13 agosto 2024, 11:07

Inflazione: come gli italiani stanno affrontando l’aumento delle spese

L'aumento dell'inflazione e dei tassi di interesse ha colpito duramente il potere di spesa dei cittadini italiani, costringendo molti a rivedere le proprie abitudini di consumo e a cercare soluzioni per far fronte alle crescenti difficoltà economiche.

L'aumento dell'inflazione e dei tassi di interesse ha colpito duramente il potere di spesa dei cittadini italiani, costringendo molti a rivedere le proprie abitudini di consumo e a cercare soluzioni per far fronte alle crescenti difficoltà economiche. Stando agli ultimi dati, il 68% dei consumatori italiani sta cercando di ridurre le spese quotidiane, pianificando attentamente il budget familiare per evitare di incorrere in ulteriori debiti.

Strategie di sopravvivenza economica degli italiani

Oltre alla pianificazione del budget, molti italiani stanno ricorrendo a finanziamenti per coprire le spese più urgenti, tra cui quelle mediche, che rappresentano una delle principali preoccupazioni per chi ha già difficoltà economiche.

Tra queste sono particolarmente temute le cure dentistiche, onerose e spesso non completamente coperte dalle assicurazioni sanitarie, che tendono a limitare i rimborsi per i trattamenti dentali, lasciando i pazienti a dover affrontare costi elevati di tasca propria. In questo contesto, la trasparenza dei prezzi e la possibilità di conoscere fin da subito il listino prezzi dei servizi, come nel caso di Dental Pro, ad esempio, sta diventando motivo di preferenza di una prestazione sanitaria rispetto ad un’altra in modo considerevole.

Un italiano su cinque, infatti, ha chiesto un prestito negli ultimi sei mesi per pagare le bollette, e il 28% ha ammesso di non essere stato puntuale nei pagamenti nell'ultimo anno, sintomo di una crescente insicurezza finanziaria. La situazione è aggravata dal fatto che il 17% degli italiani non ha risparmi a disposizione e dovrebbe chiedere un prestito in caso di spese impreviste.

Data la situazione di incertezza, molti consumatori hanno iniziato a boicottare le aziende percepite come "avide", ovvero che sfruttano l'inflazione per aumentare indiscriminatamente i prezzi, preferendo invece quelle che offrono flessibilità nei pagamenti. Il 73% degli italiani, infatti, si dice pronto a smettere di acquistare da aziende che aumentano i prezzi per trarre profitto dalla situazione economica generale.

Di contro, le aziende che propongono soluzioni di pagamento flessibili sono viste positivamente dal 78% dei consumatori, che le considerano più responsabili socialmente e quindi meritevoli di fiducia e fedeltà.

I principali fattori delle tasche vuote degli italiani

Il potere di spesa degli italiani è stato eroso da una combinazione di fattori economici negativi, che hanno contribuito a svuotare le tasche di molti cittadini. Rispetto a un anno fa, un italiano su due ha meno denaro disponibile dopo aver pagato le bollette e acquistato i beni essenziali, un dato che rispecchia la media europea e sottolinea come la crisi sia diffusa a livello continentale. L'aumento dei tassi di interesse, infatti, ha reso più costosi i mutui a tasso variabile e i contratti a tasso fisso prossimi alla scadenza, aggravando ulteriormente le spese mensili per molte famiglie.

L'aumento del costo della vita ha colpito quasi tutti, senza distinzione, con retribuzioni che, nonostante siano superiori rispetto agli anni successivi alla crisi finanziaria globale, non riescono a tenere il passo con l'inflazione. La mancanza di un "cuscinetto" finanziario ha costretto molti a vivere con l'ansia di dover affrontare spese impreviste, e in caso di emergenze, come guasti o spese mediche, la necessità di chiedere prestiti diventa inevitabile.

Richy Garino