Eventi - 10 agosto 2024, 09:29

L'arte della sanremese Paola Arrigoni alla 60ª Biennale di Venezia

La sua opera “Nascere non basta” al Padiglione Grenada al Palazzo Albrizzi Capello

L'opera “Nascere non basta” di Paola Arrigoni

L’artista sanremese Paola Arrigoni, membro di The Perceptive Group, sarà protagonista di un approfondimento critico sabato 24 agosto alle 17 al Palazzo Albrizzi Capello a Venezia, sede del Padiglione Grenada alla 60ª Biennale Arte con l’opera “Nascere non basta”.

Paola Arrigoni ha partecipato a numerose occasioni espositive: le monografiche "In scena la natura" tenutasi a Torino (nel febbraio 2023) e la mostra sensoriale "Visione oltre la luce" al Museo Villa Luca - Pinacoteca Rambaldi di Sanremo (dal marzo al maggio del 2024).

Tra le collettive ricordiamo le esposizioni svoltesi al Complesso Monumentale del Museo Irpino ex Carcere Borbonico sito ad Avellino ("Fantasmagorie"', nell'agosto del 2023); nella Galleria romana Il Leone ("Visioni contemporanee - L'arte tra luce, materia e sperimentazione", nel maggio del 2023); nelle sale dello Spazio SV - centro espositivo San Vidal a Venezia ("Arte in maschera al Carnevale di Venezia", nel febbraio del 2023). All’estero, invece, è doveroso citare l'Esposizione Internazionale d'Arte Contemporanea Stoccolma (Svezia) sede espositiva Alviks Bibliotek (dall'11 al 25 maggio 2023); Parigi Art Shopping Carrousel du Louvre (ottobre 2023); l'International Contemporary Art Fair Marsiglia (ottobre 2022). Le riproduzioni fotografiche delle sue opere sono confluite in molteplici riviste e volumi di settore, tra i quali il rinomato, anche a livello internazionale, "Atlante dell'Arte Contemporanea"per l’edizione del 2024, edito da Group Start Corporate Patron of The Metropolitan Museum of Art.

La produzione di Paola Arrigoni è materica frutto spesso dell'acrilico su tela o legno ma crea anche sculture.
L’opera che verrà esposta al Padiglione Grenada alla Biennale di Venezia sarà “Nascere non basta”, paradigmatica nel rappresentare una rinascita esistenziale finalizzata a un rapporto sempre più rispettoso tra uomo e creato.

La complessità decantata dalle aggettanti creazioni di Arrigoni presta fertile terreno alla mente inquisitrice, al caotico pensiero, incarnazione del sapere. Mai esaustivo è il cammino, ingarbugliato filo è l’apprendimento, nastro perpetuamente in diramazione. Dietro ogni curva, un inesplorato sentiero, la meraviglia della scoperta. La critica d’arte Giulia Rustichelli a proposito della composizione in esame afferma: ““Nascere non basta,” come ammise Pablo Neruda; poiché è il perpetuo ridestarsi, ogni giorno, a rendere l’imperscrutabile essenza meritevole di linfa. Primaverile è, al contrario, l’abbraccio tra le genti e, come i fiori, così anche l’anima germoglia. Su rami vivi, come in Anselm Kiefer, ancora nudi e pallidi, lì, dove l’inverno s’era insinuato, sbocciano colori, spazzano via il gelido sonno. L’attesa è terminata, compaiono promesse di nuova vita, l’anelito di nuove connessioni; il freddo è sconfitto. La Natura ci rivolge un linguaggio muto, comunicazione non verbale nondimeno potente. Mediante l’incontro rispondiamo allora con la nostra umanità, ci riconnettiamo in un coro di stupore. L’elemento naturalistico, che pare fiorire sulla tela, è occasione non solo per imbastire un collegamento tra mondo naturale e esperienza umana, ma, anche per pensare il mondo come unica unità, stesso spazio su cui tessere – secondo gli insegnamenti dell’intellettuale martinicano Edouard Glissant –  la “poetica della relazione””.

C.S.