Si è svolto ieri sera l'incontro, organizzato da Confesercenti e Fiba al Lido Blu di Arma di Taggia, dedicato agli imprenditori del settore balneare. Dopo gli eventi dei mesi scorsi, che hanno visto grande partecipazione, l'appuntamento tra la parte istituzionale e gli imprenditori aveva come focus il lavoro preparatorio effettuato dalla Fiba e dalla Confesercenti regionale e provinciale in vista dell'imminenza dell'uscita dei bandi, che interesseranno diversi Comuni della provincia.
"Ad oggi la situazione è molto ondivaga e cambia da città a città: ci sono comuni che sono già partiti con i bandi e altri che si stanno preparando", afferma il presidente di Fiba Liguria, Gianmarco Oneglio. Come detto, l'incontro di mercoledì sera è stato organizzato per "aiutare i balneari a prepararsi a queste gare, le quali sono inevitabili e che li porteranno a doversi confrontare al fine di essere compatibili con la normativa europea. Noi pensiamo che preparandosi per tempo e facendo una proposta sposata dai Comuni possano essere riconfermati: tutti loro hanno quell'esperienza che negli anni ha permesso di fare la fortuna di questo settore".
"A breve partiranno le gare per Santo Stefano al Mare, Taggia e Sanremo", prosegue il presidente regionale Fina. "Dobbiamo ancora incontrare i comuni di Sanremo e Ventimiglia, mentre per quanto riguarda il bando di Imperia possiamo dire che è ben strutturato ed è fatto sulla logica di Santa Margherita e di Genova. Rispecchia quindi l'andamento generale che c'è in Liguria. Ovvio, partire durante la stagione balneare, periodo di maggior lavoro per gli operatori, è difficile, però è necessario: entro la fine dell'anno bisogna avere le aggiudicazioni per lavorare nel 2025 con serenità".
"I balneari sono delusi dal Governo e dalle scelte (non) fatte da Roma. Più volte si è nascosta dietro l'Europa e ha deciso di non fare delle norme per tutelare la categoria", conclude Oneglio. "Questo ci delude molto. L'altra problematica è che in diversi comuni in questi giorni stanno partendo le gare e queste sono disomogenee da città a città. Quindi? Esiste il rischio che eventuali norme regionali o nazionali, in futuro, possano andare in contrasto con i bandi già effettuati, che trascinerebbe tutti in un contenzioso che non metterebbe in crisi il settore".