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Politica | 06 agosto 2024, 18:48

Vertice tra Toti e Rixi a Roma: “Il patrimonio del centrodestra in Liguria non può essere disperso”

Il vice ministro è ancora tra gli indiziati per la candidatura alla presidenza della Regione come espressione del centrodestra partitico con l’appoggio della ‘gamba’ civica totiana

Vertice tra Toti e Rixi a Roma: “Il patrimonio del centrodestra in Liguria non può essere disperso”

Il nome di Edoardo Rixi resta ‘caldo’ nella rosa dei papabili candidati alla presidenza di Regione Liguria dopo i nove anni di amministrazione guidata da Giovanni Toti. Lo stesso Toti che oggi, da uomo libero e da comune cittadino senza più ruoli istituzionali, è stato a in tour a Roma per incontrare i rappresentanti nazionali dei partiti del centrodestra sia in ottica elettorale, sia in chiave riforma della giustizia, memore della sua recentissima esperienza personale.

Il vice ministro Rixi era stato indicato come papabile candidato già qualche settimana fa, ma aveva poi declinato l’invito. Ora da più parti si vocifera che il centrodestra ligure sia tornato all’attacco per provare nuovamente a convincerlo.
Circostanza a cui Rixi non fa riferimento nel commentare l’incontro con l’ex presidente Toti, alla presenza del leader nazionale della Lega, Matteo Salvini: “La Liguria ha registrato nell'ultimo triennio una crescita record, oltre la media nazionale in diversi settori chiave, con passi avanti da gigante in termini di investimenti e nuove opere. Un patrimonio che non può essere disperso”.
L’incontro - aggiunge Rixi - è stata un’occasione per fare il punto su infrastrutture e sviluppo economico della Liguria, ma anche in vista delle elezioni che il centrodestra è determinato a vincere”.

Dichiarazioni di intenti, quindi, ma non è escluso che durante l’incontro romano Toti sia tornato alla carica nel chiedere a Rixi l’eventuale disponibilità a fare da uomo simbolo del centrodestra ligure in chiave elettorale.

Toti a Roma in tour con i partiti

Giovanni Toti ha incontrato i partiti e discutere non solo di elezioni regionali, ma anche di riforma della giustizia. Toti è atterrato nella capitale da libero cittadino, ma tra l’immancabile codazzo di collaboratori e le strette di mano con i vertici nazionali dei partiti di centrodestra (anche Forza Italia) l’atteggiamento sembra sempre quello del Toti-presidente. D’altro canto, tutti lo chiamano ancora così…

Resta ancora da capire quale sia il reale spirito della sua spedizione romana ripulita dall’allure dell’ex uomo di governo regionale che incontra i partiti per dimostrare che le carte le dà ancora lui. La domanda è sempre quella: è lui a stringere la mano ai big nazionali per dire “ricordatevi di me”, o sono loro a stringerla a lui chiedendogli di fare ancora parte della squadra?

È bello incontrare tanti amici, alcuni dei quali mi sono stati particolarmente vicini - ha detto Toti tra un incontro e l’altro - oltre evidentemente al gruppo di Noi Moderati che sono amici fraterni, anche la Lega di Salvini, gli stessi Fratelli d’Italia. Poi nel pomeriggio, a differenza di quello che qualcuno dice, incontrerò anche Forza Italia, a cui voglio bene. Più saluti e ringraziamenti che altro, poi inizierà qualche ragionamento anche sulla campagna delle regionali. Non mi sono sentito abbandonato. Non ho la sindrome dell'abbandono. Sto benissimo. Sto benissimo anche da solo. Quindi al di là di tutto non ho questo genere di sentimenti. C'è stato chi ha una sensibilità maggiore e più spiccata e lo ha fatto sentire, c'è stato evidentemente chi questi temi ne mastica meno, ha una sensibilità minore ma i partiti della coalizione hanno retto la Regione, sono stati compatti, sono andati avanti nel loro progetto, a Roma si è evidentemente mostrata una grande solidarietà”.

Toti ha incontrato per primo il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi: “Oggi iniziano gli incontri e il lavoro politico vero, dobbiamo rivendicare il buon governo della regione Liguria e andare alle elezioni per riconfermare il centrodestra al governo. Dovremo scegliere il miglior candidato che possa rappresentare questa continuità di buon governo e anche, com'era già previsto, una prospettiva di futuro perché comunque il terzo mandato non non si poteva fare”.

Poi il passaggio con il Ministro delle Infrastrutture e leader nazionale della Lega, Matteo Salvini: È stata l’occasione per fare il punto della situazione sulla regione Liguria - si legge in una nota del Carroccio - non solo dal punto di vista delle infrastrutture e dello sviluppo economico, ma anche considerando le elezioni che il centrodestra è determinato a vincere. La Liguria ha registrato nell’ultimo triennio una crescita record, oltre la media nazionale in diversi settori chiave: seconda regione d'Italia per crescita del reddito pro capite, quarta per crescita del PIL, tra le prime cinque per crescita dell'occupazione. Negli ultimi anni, hanno convenuto Salvini e Toti, la Liguria ha fatto passi da gigante anche in termini di investimenti e nuove opere: un patrimonio che non può essere disperso”.

In tema giustizia, invece, Toti ha affrontato la questione dell'immunità.
Seguendo un certo populismo e giustizialismo si ritiene che chi fa politica abbia privilegi in sé, ma in realtà sono privilegi del potere popolare che li rappresenta - ha detto Toti - credo, quindi, che non solo che servirebbe un allargamento delle immunità, dai parlamentari ai ministri, ma questo vale anche per sindaci e governatori, come del resto la nostra divisione dei poteri e la nostra legislazione prevedevano prima di 'Mani pulite'”.

In merito è intervenuto anche Nicola Fratoianni (AVS): “Che strana idea hanno dalle parti della destra del rispetto della legalità e dell’opportunità politica. Un giorno il ministro Salvini si inventa lo scudo di impunità per eventuali reati dei presidenti di regione: insomma la ricetta è non contrastare i reati ma garantire protezione a chi eventualmente li compie”.

A margine degli incontri di Toti in quel di Roma, ha parlato anche il segretario nazionale di Forza Italia e vicepremier, Antonio Tajani: Trovo singolare che si faccia un processo durante le elezioni - ha detto il numero uno degli azzurri - mi lascia perplesso, così si tenta di condizionare un voto quando credo che la stragrande maggioranza dei magistrati italiani avrebbe fatto scelte diverse da quanto avvenuto in Liguria. Tra l'altro il candidato avversario è l'ex ministro della Giustizia. È tutto un po' troppo politicizzato, condivido le parole del ministro Carlo Nordio. E se Toti viene assolto che succede? Viene chiamato e rimesso a fare il Governatore? Una parte minoritaria della magistratura non può sostituirsi alla politica, chi guida le istituzioni viene eletto dal popolo, non ha vinto un concorso”.

Pietro Zampedroni

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