Politica - 05 agosto 2024, 16:26

Verso le elezioni regionali. Qui centrodestra, dove Toti rivendica il timone e Claudio Scajola tesse le trame dei civici

Ilaria Cavo e Pietro Piciocchi restano nomi ‘caldi’, ma attenzione alla rimonta dei partiti. In settimana l’ex presidente sarà a Roma per incontrare Lega e FdI

Il sottotesto della conferenza stampa fiume di Giovanni Toti è palese: “Io non mi candiderò, ma le carte le do ancora io”. Che il mondo totiano sia ancora baricentrico nelle dinamiche del centrodestra ligure è cosa palese, lo dimostrano non solo le parole dei vari esponenti locali a lui vicini, ma anche i movimenti di tutto ciò che ruota attorno alla figura del presidente dimissionario. Negli ambienti non si smette di chiamarlo ‘presidente’ anche se ad oggi Toti è tornato ad essere un comune cittadino senza cariche. E poco importa se su di lui gravano le accuse di corruzione, falso e finanziamento illecito e se in concomitanza con le lezioni prederà il via anche il processo con la prima udienza prevista il 5 novembre: lui rivendica un ruolo centrale dietro le quinte e ha chiaramente detto che sosterrà anche di persona l’eventuale lista che faccia da prosecuzione al suo progetto arancione nato nel 2015.

Passato il gelo iniziale, anche Fratelli d’Italia si è riavvicinata all’ex presidente. Nei giorni della detenzione domiciliare ad Ameglia sembrava che l’unico filo di collegamento tra il presidente e la coalizione di governo portasse unicamente alla Lega, al suo leader nazionale Matteo Salvini e al sottosegretario Edoardo Rixi.

Nei giorni che precedono la spedizione romana di Giovanni Toti e dei suoi fedelissimi, però, anche il partito della premier Giorgia Meloni sembra aver riaperto le porte all’ex governatore, pur senza avanzare pretese nella scelta del candidato presidente in Liguria. Un tentativo di ricompattare le truppe ed evitare fratture all’interno di una coalizione che dovrà per forza fare squadra accogliendo al proprio interno anche la gamba civica tanto cara a Toti e ai suoi grandi portatori di voti dai due estremi della regione come gli assessori Giacomo Giampedrone e Marco Scajola.

Claudio Scajola, invece, è il nome chiave nella scelta del candidato alla presidenza che, con buona pace dei partiti, sarà molto probabilmente espressione del mondo civico di centrodestra. Il sindaco di Imperia ha rivendicato il ruolo di selezionatore all’interno dell’area civica totiana, memore della sua esperienza elettorale del 2023 (63,8%) e forte dell’investitura del civico Alessandro Mager, capace di sconfiggere il centrodestra partitico in quel di Sanremo.

L’intenzione dello Scajola senior è chiara: replicare l’esperienza anche su scala regionale, indicando un candidato esterno ai partiti che sappia fare da collante per un mondo del centrodestra più sbilanciato verso il centro.

I nomi, appunto. Le luci sono puntate su Ilaria Cavo, garanzia centrista come deputata di Noi Moderati e coordinatrice regionale della Lista Toti, e sul vicesindaco di Genova Pietro Piciocchi, eletto con la lista ‘Vince Genova’, molto apprezzato nel capoluogo e gradito anche ai partiti.

Ma attenzione al possibile colpo di coda di Forza Italia che sembra non abbandonare la speranza di vedere come candidato presidente il suo coordinatore regionale Carlo Bagnasco, mentre dal Ponente non si placano le voci che vedrebbero in lizza anche Marco Scajola, totiano della prima ora e recordman di voti alle regionali del 2020.

Sembra, invece, tramontata l’ipotesi della candidatura puramente civica, del tutto esterna al mondo della politica. Le opzioni che portavano al presidente dell’Ordine dei Medici, Alessandro Bonsignore, e al rettore dell’Università di Genova, Federico Delfino, sembrano essere svanite nel tempo come il più classico dei flirt estivi.

Pietro Zampedroni