Attualità - 04 agosto 2024, 07:11

Pigna, la 'pratica Littardi' sbarca in consiglio comunale. Stefani: "Una richiesta della minoranza"

"Per prendere d'atto del rapporto preliminare e della connessa documentazione ai fini della sua pubblicazione e trasmissione a Regione Liguria"

"Sono allibita e dispiaciuta per il fatto che, in un'ottica di collaborazione e sincerità, non pensavo di dover leggere le parole del sindaco sull'iter della richiesta di convocazione del consiglio comunale sulla pratica Littardi. L'8 luglio abbiamo, infatti, richiesto, a riguardo, un consiglio comunale che per regolamento dopo venti giorni il comune doveva indire" - dice Patrizia Stefani, consigliere comunale di minoranza a Pigna, commentando le dichiarazioni del sindaco Roberto Trutalli.

"Abbiamo chiesto, con un ordine del giorno, un impegno al sindaco, alla Giunta e al consiglio comunale di prendere d'atto del rapporto preliminare e della connessa documentazione ai fini della sua pubblicazione e conseguente trasmissione a Regione Liguria, unica competente a pronunciarsi nel merito del rapporto stesso e della definitiva variante urbanistica" - fa sapere Stefani - "Dal momento che ho accettato la candidatura ho ritenuto, insieme al mio gruppo, di dovermi informare in merito alla situazione riguardante la 'pratica Littardi' e così ho preso atto che esiste una problematica che non solo dura da ben quindici anni e che è passata attraverso le varie amministrazioni che si sono succedute ma che è costata ai cittadini più di 20.000 euro di spese legali che, sicuramente, arrivati a questo punto possono solo aumentare e, soprattutto, che non arriva mai a una fine".

"Premesso che in questi giorni è stata indetta una raccolta firme da alcuni abitanti di Madonna di Campagna con oggetto la suddetta pratica, preso atto che il 25 luglio del 2009 i signori Littardi avevano presentato al comune di Pigna un progetto edilizio in variante puntuale al Prg per la realizzazione di una stalla con annesso caseificio su un compendio agricolo distante dal centro abitato e preso atto che il progetto incontrava l'incondizionato sostegno dell'amministrazione che ravvisava nel progetto un reale interesse pubblico rappresentato dalla prospettiva di sviluppo del settore agroalimentare in cui il comune di Pigna vanta prodotti tipici di nicchia" - sottolinea - "Da un analisi dei documenti si evidenzia quando sia palese che la situazione ad oggi è tutt’altro che chiara e la nostra richiesta di consiglio comunale non è né per fare polemica né perché mi elevi a tal punto da poter determinare chi ha torto o ragione ma per far sì che una situazione, che in un verso o nell’altro può solo gravare esponenzialmente sulle tasse dei cittadini, possa intraprendere un iter che la porti alla conclusione".