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Eventi | 03 agosto 2024, 16:17

Sanremo: Rock in the Casbah si regala una serata all'insegna del suono delle origini (Foto e video)

Questa sera il gran finale con Stef Burns, Graziano Romani e The Jerrycans

Le immagini della serata (Foto Giulia Russello)

Le immagini della serata (Foto Giulia Russello)

Si arriva la serata più rock. Si giunge a quella serata così simile a tutto quello che 25 anni fa era la normalità di ogni sera. Costruire artisticamente un decennale vuol dire anche ricordare le musiche che fecero da fondamento. Il rock in se contiene mille sfumature, allungarsi e districarsi nei sottogeneri pare esercizio folle da “nerd” della musica. Che sia rock allora, e che tutto contenga e trattenga.

Il Teatro di Pan. Non poteva uscire una sessione cantautorale propriamente detta dalla mente da rockstar di Stefano “Steve” “Battero” Foglia, i ritmi sono decisi, le storie spasso scanzonate, come un discorso tra amici o tra amanti. Tra tutte un nuovo possibile inno alla gioia, canzone per la spiaggia, tormentone estivo, chiamatela come volete ma contemplare “Sesso, yoga e rock’n’roll” come nuovo stile di vita pare di per se una simpatica disamina di un mondo che cambia e che molla la droga per incontrare una moda certamente più salutare come lo yoga…la voce di Cristian Gullone viaggia decisa e scanzonata quanto basta per raccontarci tutto ciò.

Uragano. Una mole sonora. Echi hardcore di quello dei primi anni 90. Growl come base espressiva e lente peregrinazioni in un parlato cadenzato che racconta ed a volte denuncia. Ragazzi dalle molteplici attività riconducibili tutte alla musica, che tornano nella città natale a portare le loro vite fuori da Sanremo. E mille volti amici che cantano e partecipano tutte le note. Espressione forte e ruvida come un macigno, accenni di Negazione prima maniera.

Space-T Rock Band. Un’esibizione letteralmente mostruosa. Quel rock anni 70, hard rock appunto, rivolto ad un futuro. Un’alternanza tra vecchie glorie assolute ed una parte ritmica giovane e precisa. Tra tutti sicuramente Dario Mollo. In 25 anni mancava solo lui tra i grandissimi musicisti a calcare il palco di San Costanzo. E vederlo così rilassato e carico di note ed energia ha aperto davvero i cuori di tutti.  Voce sempre suontuosa di Andrea Biancheri. Basterebbe questo per decretare le migliori note “Deep Purple addicted” mai sentite, ma il medley comprendente un’inizio di “21 century schizoid man” capolavoro del 1970 dei King Crimson ha lasciato a bocca aperta più di un amante del genere. Una cavalcata dai suoni corposi, pieni, mai ridondante e sempre di eccellente esecuzione. Una manna per le orecchie esigenti.

A finire un ritorno fortemente voluto. Bermudas. Non suonavano qui da 15 anni, pochissimi i concerti insieme nel periodo, vista la lontananza di Klaus ormai stabilmente alle Isole Canarie. E quel rockabilly sembra che abbia finito di farsi ascoltare poche sere prima, tanta la voglia di tantissimi intervenuti apposta per pogare e non pagare come recitano le t-shirt ufficiali della manifestazione. Una bella gretsch signature Brian Setzer portata apposta per la serata e quel contrabbasso bianco di Angelo davanti a tutto. E la mole sonora di Chicco. Preciso e potente. Forse non è possibile rimanere fermi di fronte al rock’n’roll puro, era la musica da ballo degli anni 50, era l’ondata di novità che invase il mondo, era la mossa pelvica di Elvis da emulare ovunque, era il ciuffo di Johnny Cash da pettinare e imbrillantinare o forse era solo la piazza piena per la 25esima edizione. Oggi come ieri. In una continua dissolvenza incrociata tra presente e passato a suggellare l’impossibilità della morte del genere. E l’esplosione di Surfin Bird a suggellare l’immensa voglia di tutti di essere presenti e partecipare.

Il pubblico è ciò che rende possibile ogni magia. Ed il pubblico degli amici che non si vedevano dai tempi di scuola porta sempre una piccola dose di magia. Ecco com’è andata. Semplicemente. Ma magicamente.



Questa sera, sempre dalle 22 in piazza San Costanzo, il gran finale. Sul palco: il chitarrista di Vasco, Stef Burns, con Manuel Boni e The Mullers; il bluesman Graziano Romani; The Jerrycans.

Redazione

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