"Auspico che richiami il presidente del consiglio a comportamenti decorosi, ossequiosi del regolamento e consoni al ruolo di garanzia che gli è stato assegnato. Chiedo altresì che venga valutato il comportamento dello staff, che si frappone tra i consiglieri e gli uffici che detengono le informazioni, in spregio dell’art. 90, comma 3 bis, del D.Lgs. 267/2000". Lo chiede, con una lettera rivolta al prefetto di Imperia Valerio Massimo Romeo, Gaetano Scullino, consigliere comunale di opposizione del comune di Ventimiglia.
Scullino fa appello al prefetto Romeo affinché intervenga in seguito a diversi episodi di comportamenti, avvenuti all'interno del Comune della città di confine e nel corso del consiglio comunale, che, secondo il consigliere, 'ledono i diritti delle minoranze'. "Ritengo necessario sottoporre alla sua attenzione alcuni comportamenti, in seno alla compagine di governo cittadina, che ledono palesemente i diritti delle minoranze. Innanzitutto, lo staff del sindaco, pur essendo privo di potere gestionale (art. 90 TUEL), si ingerisce sistematicamente nel rilascio delle informazioni oggetto di istanza di accesso, dettandone tempi e modi. Difatti impone un filtro e una forma alle richieste di notizie che, com'è noto, per i consiglieri possono invece essere informati e immediatamente soddisfatte dagli uffici (art. 43, comma 2, TUEL)" - dice Gaetano Scullino.
"Lo scrivente non intende tediarla richiamando l’univoca giurisprudenza che consente l’accesso sollecito, non solo agli atti, ma anche a qualsiasi informazione utile all'espletamento del mandato consigliare" - scrive Scullino al prefetto - "Ed ancora, il Presiedente del Consiglio utilizza il potere di regolazione delle sedute per interrompere, contraddire, schernire, provocare e togliere la parola ai consiglieri sulla scorta del contenuto degli interventi, anziché della durata o pertinenza degli stessi. Peraltro, il Presidente è il primo a non rispettare il 'fair play', sovrapponendo la voce e giungendo persino a minacciare, financo o richiedere, l’intervento della forza pubblica per dissenso. Quanto sopra può essere verificato con l’esame delle registrazioni delle sedute, da ultimo quella del 29 maggio 2024, allorquando il Presidente, contraddetto dal sottoscritto, ha richiesto l'intervento dei vigili urbani, i quali sono addirittura entrati nell'emiciclo per allontanarmi, ancorché non fosse successo nulla di grave, fermandosi solo a seguito della vibrante protesta del numeroso pubblico presente in aula".
"In occasione della seduta da ultimo citata si è sentito distintamente, nella diretta 'streaming', una bestemmia e la domanda: 'dove cazzo sono?!' (riferita all'opposizione, che era uscita dall'aula per protesta). Con ogni probabilità, anche a giudicare dalla voce, tali espressioni sono state proferite proprio dal Presidente. La registrazione è scomparsa dalla pagina YouTube del Comune, come riportato anche dagli organi di stampa" - sottolinea Scullino - "Infine, come già segnalato da altro gruppo consigliare, il Presidente non iscrive le interpellanze all'ordine del giorno nei tempi previsti dal regolamento, con grave lesione del diritto di intervenire pubblicamente sulle situazioni segnalate, quando si verificano e nel tempo in cui è opportuno che avvenga la discussione. Numerose interpellanze presentate dallo scrivente, diverso tempo fa, non sono state ancora poste all’ordine del giorno".
"Sono certo, Eccellenza, che un suo autorevole ammonimento al sindaco, affinché si faccia garante dei diritti dei consiglieri e del rispetto dei doveri di imparzialità (art. 78, comma 1, TUEL), non resterà inascoltato" - conclude Scullino.