Alla fine l’annuncio della data è arrivato. “Si voterà il 27 e il 28 ottobre”, sono queste le parole con cui il presidente ad interim Alessandro Piana ha indicato la scelta della due giorni elettorale chiamata a dare un nuovo governo alla Liguria dopo l’affaire Toti.
La decisione ufficiale e definitiva è ancora soggetta a un eventuale cambio di direzione in arrivo da Roma, ma al momento la data segnata sul calendario è quella dell’ultimo fine settimana di ottobre.
Alessandro Piana lo ha comunicato a pochi minuti dall’inizio dell’ultimo consiglio regionale dell’era Toti, la seduta che servirà per prendere atto delle dimissioni e per votare pratiche urgenti come alcuni debiti fuori bilancio e le nomine dei vertici di Filse e Liguria Digitale.
L’elezione ligure, quindi, sarebbe distaccata da quelle di Emilia-Romagna e Umbria, in calendario all’inizio di novembre. Salterebbe, quindi, l’ipotesi di accorpamento a tre che sembrava poco gradito al governo Meloni per paura di una onda lunga dal mondo del centrosinistra forte dell’inchiesta ligure e dalla naturale tendenza politica dell’area emiliano-romagnola.
Le prossime settimane, intanto, saranno decisive per la scelta definitiva dei candidati alla presidenza. E se il ‘campo largo’ ligure sta lavorando alle ultime manovre per convergere unito sul democratico Andrea Orlando, nel mondo del centrodestra ormai non si contano più i “no” incassati dai vari rappresentanti dei partiti, da Edoardo Rixi (Lega) a Carlo Bagnasco (FI), passando per Matteo Rosso (FdI). Si cerca, quindi, nel mondo civico, strada valutata come alternativa ma non meno difficile da praticare.