"Ti sei accorta anche tu, che siamo tutti più soli?". La storia di Laura Virgilio è una storia che ci riguarda da vicino. 70enne, di origini piemontesi ma da ben 13 anni residente a Sanremo, Laura è una donna sola, vittima di violenze e tradita dalle istituzioni e da quel senso di amore che forse troppe volte vantiamo di possedere, ma che poi, nella sostanza, egoisticamente, ci porta a voltarci dall'altra parte.
L'incubo di Laura Virgilio parte da lontano, esattamente 40 anni fa, quando, dopo il suo matrimonio, inizia ad essere oggetto di violenze psicologiche da parte dell'uomo che ama e che ha sposato. Violenze che, col passare degli anni, diventano sempre più frequenti e dolorose. L'incubo di Laura Virgilio sembrerebbe terminare dopo le prime denunce, l'intervento dei Cav (centri anti-violenza) e la condanna da parte del giudice verso l'uomo con il quale ha condiviso una vita intera: divieto di avvicinamento e di fatto allontanamento dall'abitazione che la coppia condivideva a Sanremo.
Quello che però Laura non sapeva è che quello che doveva essere un lieto fine, si è trasformato in un vero e proprio incubo: pochi giorni dopo la condanna da parte dei giudici, per lei arriva lo sfratto: "Una volta arrivata la decisione che mio marito doveva starmi lontano, lui ha comunicato ai proprietari della casa di non voler pagare più l'affitto", spiega Laura. "Io ho una pensione di 800-900 euro, su un affitto da quasi 600 euro più le spese come potevo continuare a vivere la dentro? In ogni caso mi è stato detto dai proprietari: noi l'immobile vogliamo venderlo, o lo compra o siamo costretti a sfrattarla. E così è stato".
Dopo un anno di sofferenze, lo scorso 8 luglio è arrivato lo sfratto esecutivo: "In questi mesi i servizi sociali hanno cercato di aiutarmi, ma la loro presenza è stata in qualche modo un boomerang", prosegue. "Io ho un cane di nome Spillo. Siamo inseparabili. Ha 13 anni e non posso abbandonarlo. Dopo lo sfratto esecutivo, grazie ai servizi sociali, sono stata ospite di Casa Serena. Ovviamente sia io che il direttivo sappiamo che non è un posto per me: sono ancora autonoma e indipendente e non ho intenzione di rimanerci, ne va della mia salute mentale. Inoltre il problema più grande è che non posso neanche portare Spillo".
In questi 20 giorni, Laura ha dovuto pagare una dogsitter per permettere a Spillo di avere qualcuno con cui stare, ma adesso, per forza di cose, la coppia deve ricongiungersi: "Non posso più permettermi di pagare una persona per lui e onestamente mi rifiuto di abbandonarlo in un canile. Io e Spillo staremo insieme: in una casa, per strada o su una panchina".
Purtroppo quella di Laura Virgilio non è una provocazione: la donna, supportata dai servizi sociali, ha cercato in questi giorni un appartamento in affitto ma, sia per i costi sia per la presenza del suo cane, nessuno sembrerebbe accettare la sua richiesta d'aiuto: "Non mi sono mai sentita più sola. Appena sentono che sono seguita dai servizi sociali, scappano. In televisione dicono sempre di denunciare le violenze, ma da quando l'ho fatto la mia vita è soltanto peggiorata: nessuno vuole aiutarmi, nessuno accetta il mio cane e questa cosa mi ferisce. Io non lo abbandonerò mai. E' l'unica cosa che mi rimane e non intendo separarmene. Siamo pronti anche a vivere su una panchina".
Laura Virgilio ha 70 anni. Seppur autonoma e indipendente, gli acciacchi e alcune malattie iniziano a farsi sentire, eppure la cosa che più la ferisce è il senso di abbandono di queste settimane: "Sono molto triste - conclude - Non so più cosa pensare, anzi: nella mia testa è passato di tutto, anche cose brutte. Sono disposta a tutto, anche ad accettare una sistemazione in Piemonte. Ho bisogno che tutto questo si sblocchi e in fretta".