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Politica | 29 luglio 2024, 14:34

Ospedaletti, Boeri e la storia della terza lista elettorale: "Non ho fatto perdere io le elezioni alla Lugarà, ma la loro arroganza"

Il consigliere di Ospedaletti Rinasce risponde alle accuse degli scorsi mesi sulla creazione di una terza lista per le elezioni comunali 2024

Ospedaletti, Boeri e la storia della terza lista elettorale: "Non ho fatto perdere io le elezioni alla Lugarà, ma la loro arroganza"

Ad Ospedaletti le elezioni sono passate da parecchio tempo. La delusione per la sconfitta è passata, così come la gioia della vittoria: in Comune si sono tenuti già due Consigli comunali e il focus è già proiettato verso settembre, quando si inizieranno a trattare i temi caldi. In questo clima disteso, Giorgio Boeri, consigliere di minoranza di Ospedaletti Rinasce, ha deciso di rispondere a chi lo accusava di aver fatto perdere Valentina Lugarà (Ospedaletti Insieme) con la creazione di una terza lista. 

"Premesso che 'l’erba voglio non esiste nemmeno nel giardino del Re, dell’Imperatore…o del sindaco'. Ho letto con attenzione ciò che già era stato detto e che si continua a perseguire con roboanti e rinnovati annunci di realizzazione di grandi opere in nome del “progresso” del nostro paese… ai posteri l’ardua sentenza", esclama Boeri. "Di novità ho rilevato l’autoproclamazione a sindaco per sempre, almeno finché “morte (politica) non ci separi”. Tanti si aspettano da me un commento dettagliato che pubblicherò a suo tempo perché io farò la mia parte spero determinante: oggi non rispondo alla suddetta autoproclamazione ma vi racconto la vera “storia” della così detta “terza lista” ovvero le ragioni per cui la lista Ospedaletti Rinasce è stata presentata alle scorse elezioni comunali dato che mi si accusa di aver fatto vincere la lista del sindaco uscente".

Come ricorda Boeri, tutto nasce due anni fa. "Come onestamente confermerà l’amico Paolo Blancardi, io lo chiamai per un primo incontro presso il mio ufficio di via di Pettinengo e manifestai la mia intenzione di candidarmi, chiedendo inoltre di unire le forze per formare una lista civica che esprimesse una soluzione alternativa ed innovativa per un programma comune da proporre agli elettori", spiega. "Ci furono altri incontri, anche qualche approccio con Maurizio Taggiasco ma non ricevetti alcuna risposta".

Il consigliere prosegue: "La mia offerta di propormi come capo lista era dovuta al fatto che alle precedenti elezioni entrambi i candidati avevano perso, anche malamente, e quindi ritenevo logico dare un segnale di cambiamento. 

Più tardi  seppi non apertamente che Taggiasco aveva decretato il rifiuto alla mia offerta senza nemmeno fare una controproposta, che avrei potuto analizzare cercando di arrivare ad un compromesso che potesse soddisfare le posizioni delle parti, ma niente: con Boeri mai!".

Nonostante il rifiuto, Boeri afferma di aver cercato un approccio anche con Valentina Lugarà: "Lei non ha nemmeno voluto incontrarmi: alla faccia del dialogo… In seguito, prima delle feste, si sono evidenziati i primi intenti delle due minoranze, ovvero di unirsi per formare una lista comune escludendomi da ogni contatto. Non che io mi ritenga così importante, ma fu in quella occasione che si manifestò la “famosa strategia” di Taggiasco e Lugarà, la quale fu citata durante la campagna elettorale con grande vanto. Avevo cercato anche un approccio con Germinale il quale mi fece capire in modo alquanto vago che andavano per la loro strada con un piglio sarcastico di chi si riteneva già vincitore. Una grande strategia".

"Mi è stata fatta terra bruciata intorno da tutte le forze politiche e non, attaccando e scoraggiando alcuni candidati che avevo contattato e che già venivano alle riunioni tipo Alessandro Leonardi, quest’ultimo costretto a ritirarsi in modo abbastanza violento: insomma tutti mi volevano costringere a non presentare la mia lista", prosegue Boeri. "Invece la lista Ospedaletti Rinasce è stata presentata e devo ancora dire che Francesca Ascheri ebbe un contatto di nuovo con Umberto Germinale, il quale aveva ribadito l'ipotesi di fare una lista comune ma, anche per lui, dovevo fare un passo indietro. Un passio indietro che ero disposto a fare, ma in cambio di cosa? Mi aspettavo una contro offerta, tipo sediamoci e parliamo di programmi e posizioni nella lista, ma anche in questo caso niente di tutto questo. Nessuna offerta. Tutti volevano la mia esclusione, mentre per i componenti della mia lista le porte erano aperte: grande strategia!". 

Pertanto la candidatura di Boeri prosegue, andando avanti "con altre mille difficoltà. In piena campagna elettorale e in Consiglio Comunale la Lugarà attacca me e la mia famiglia supponendo un inesistente conflitto di interesse su una pratica della Comunità Energetica Rinnovabile che non ha avuto seguito e che evidenzia la volontà di attaccarmi in perfetta subdola malafede. Poi gli strateghi (Lugarà e Taggiasco, ndr), ad esempio, annunciano una settimana prima della nostra data la lo presentazione della loro campagna elettorale. Esattamente due ore prima della nostra, annunciata da un mese circa, pur di disturbare". 

Boeri poi conclude: "Non voglio dilungarmi anche con altri “scherzi strategici” che sono stati orditi nei nostri confronti e che potrebbero risultare persino noiosi. Concludo con i fatti avvenuti dopo le elezioni: prima del primo consiglio Comunale ho contattato Alessandro Goso per constatare se c’era la volontà di lavorare insieme mettendoci “una pietra sopra” e trovandoci per discutere le pratiche prima delle assise, ma, anche in questo caso, la risposta è stata: con te non vogliamo parlare. Risultato della “grande strategia”: La Lugarà ha perso ed è di nuovo in minoranza con Taggiasco e la novità Goso. Al primo consiglio sulle nomine delle Commissioni Interne, i tre strateghi mi tagliano fuori da tutto: Taggiasco afferma: “Noi facciamo strategia”. Subito dopo scrivo le mie osservazioni paventando un ricorso in Prefettura in quanto era stato leso il principio di rappresentanza: pochi giorni dopo ottengo la modifica dello Statuto e del Regolamento Comunale per rispettare il mio diritto di rappresentare in tutte le commissioni i cittadini che ci hanno votato. La morale della storia è che non sono io ad aver fatto perdere le elezioni alla Lugarà ma la loro strategica arroganza che ha condannato il nostro Paese ad un futuro alquanto nefasto privo di visione per la nostra Comunità sia in senso sociale che economico. Un consiglio: tornate a leggervi il mio programma e confrontatelo con gli altri".

Andrea Musacchio

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