Dopo il pieno successo dei sue incontri inaugurali dello scorso weekend, la conferenza di Michel Orcel e il concerto di chitarra classica, si tiene la seconda lezione della “Università d’Estate in Castel Bajardo”, l’iniziativa più nota come “Bajardo Lectures”.
Domani alle ore 18 l’appuntamento sarà dedicato, presso la chiesa vecchia di San Niccolò, alla rievocazione di un poeta d’inizio Novecento, Giosuè Borsi. Livornese, il giovane Borsi è stato uno scrittore precocissimo, figlioccio di Carducci, di cui portava il nome di battesimo, molto attivo nell’ambiente intellettuale di primo Novecento. Fu poeta, giornalista (subentrò al padre nella direzione del “Giornale Nuovo” di Firenze), attore drammatico e apprezzato studioso di Dante. Ha vissuto una vita intensa ma breve perché, arruolatosi volontario nella Grande Guerra, cadde sul Carso il 10 novembre 1915 a soli ventisette anni.
Ad illustrare “La vita cavalleresca di Giosuè Borsi” sarà Freddy Colt che ha curato negli anni diverse riedizioni di sue opere, tra cui “Il capitano Spaventa”, un romanzo per ragazzi riproposto dalle edizioni Philobiblon di Ventimiglia, e il saggio “Dante e Boccaccio” pubblicato da Lo Studiolo. Oltre alla narrazione di una vita singolare, approdata alla fede e al misticismo, sarà possibile ascoltare le parole stesse di Borsi attraverso le letture affidate all’attore Umberto Salemi, Accademico della Pigna per il Teatro. Presenzierà alla conferenza anche una rappresentanza degli Alfieri di Castel Bajardo, sodalizio che unisce lo spirito cavalleresco alla tutela delle testimonianze leggendarie di questa terra. L’iniziativa, organizzata dall’Accademia della Pigna e dall’Associazione “Amici di Bajardo” è aperta a tutti ad ingresso libero.
La rassegna proseguirà sabato 3 agosto con la terza lezione dal titolo “Che cos’è la Patafisica?”.