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Cronaca | 22 luglio 2024, 12:25

Autobus in provincia di Imperia: parco mezzi molto datato, indagine della Continetal sul trasporto pesante

Lo studio fotografa lo stato del settore nelle province italiane nel 2023, dopo un 2022 caratterizzato da un rallentamento seguito alla ripresa post Covid-19

Autobus in provincia di Imperia: parco mezzi molto datato, indagine della Continetal sul trasporto pesante

Pochi autobus elettrici, molte classi Euro 4, 5 e 6 e un parco autobus abbastanza datato: questo è quanto emerge dalla quarta edizione dell’ Osservatorio sui macro-trend del mercato dei veicoli pesanti per il trasporto di merci e persone di Continental.

Lo studio fotografa lo stato del settore nelle province italiane nel 2023, dopo un 2022 caratterizzato da un rallentamento seguito alla ripresa post Covid-19, e prova a tracciare la direzione verso la quale questo comparto si sta dirigendo attraverso l’analisi dei dati sulle immatricolazioni, i tipi di alimentazione, l’anzianità e la categoria euro del parco circolante.

Immatricolazioni: a Imperia mercato bus stabile

Imperia il mercato degli autobus, indipendentemente dalla capienza, è stabile e si immatricola lo stesso quantitativo di veicoli dell’anno precedente, 13. Il mercato italiano registra un +45,8% con 5.434 immatricolazioni tra trasporto pubblico locale, regionale, nazionale e noleggio da rimessa. In questo comparto la Liguria presenta un mercato stabile, la cui variazione, in positivo, è determinata da due sole unità in più: 116 nuove targhe rispetto alle 114 del 2022. 

 

Il trasporto merci oltre le 16t nel 2023 in Italia ha registrato 22.999 nuove immatricolazioni, con un aumento del 6,9% rispetto al 2022. La Liguria va in controtendenza e chiude in negativo con 338 nuove targhe (-20,5%). Imperia segue questo trend e immatricola 18 nuovi autocarri, rispetto ai 26 dell’anno precedente (-30,8%).

Alimentazione: a Imperia il 2,1% degli autobus sono elettrici

La Liguria si distingue sul suolo nazionale per il picco di autocarri alimentati a benzina (11,4%). Si segnala inoltre una buona percentuale di autocarri ibridi (0,8%) ed elettrici (0,3%). Il metano copre lo 0,9% e il gasolio l’84,1% del parco.

Imperia la quota di benzina rimane uguale a quella regionale. Qui l’elettrico si annulla e gli ibridi coprono lo 0,4% del parco. Il metano è fermo a 0,2% e il gasolio scende a 85,7%.

La situazione italiana per alimentazione del parco merci circolante nel 2023 (relativa agli autocarri di ogni peso totale a terra) rimane quasi invariata rispetto al 2022: il gasolio continua ad essere predominante (90,3%) seguito da benzina e metano (a 4,5% e 2,1%). Timidissima crescita per le alimentazioni alternative: i veicoli a GPL segnano un +1,5% contro l’1,4% del 2022, così come gli elettrici (0,4% contro lo 0,3%); crescita più sostenuta per gli ibridi (0,5% se con motore termico a gasolio e 0,6% a benzina).

Il parco autobus nazionale (di tutte le dimensioni) vede una lenta transizione verso le alimentazioni alternative, dovuta essenzialmente ai cambiamenti in atto nelle flotte di TPL urbano e interurbano a breve raggio: la maggioranza del circolante rimane a gasolio (91,1%), il metano è al 6,1% e le quote di elettrico e ibrido diesel raggiungono il 2,2% (rispettivamente 1,3% e 0,9%).

In Liguria si nota l’assenza di ibridi, in compenso l’elettrico cresce di 2,3 punti percentuali arrivando a toccare il 5,4%. Stessa variazione per il gasolio, ma in negativo, che scende a 92,6%.

Rispetto alla media regionale, in provincia di Imperia l’elettrico scende a 2,1%, senza variazioni sull’anno precedente. La restante parte del circolante è rappresentato dal gasolio che raggiunge la percentuale più alta in regione.

Categoria Euro: a Imperia il 60% del parco autobus è poco inquinante

Nel comparto degli autocarri per trasporto merci nel 2023 prevalgono a livello nazionale gli Euro 4, 5 e 6 che, insieme, raggiungono il 55,5% del totale. I dati di Euro 0, 1, 2 e 3 (pari al 44% complessivo) necessiterebbero di analisi approfondite in quanto potrebbero essere viziati da iscrizioni al PRA di veicoli non più circolanti.

La Liguria mostra un buon rinnovamento del parco: qui le classi più inquinanti passano da 46,5% a 44% mentre quelle più ecologiche da 53,3% a 55,7%.

Imperia le classi Euro 4, 5 e 6 continuano ad essere preponderanti nonostante scendano a 51,2%. Gli Euro 6 sfiorano il 22%.

In Italia, la percentuale di autobus Euro 4, 5 e 6 rappresenta il 59,3% del parco. Anche in questo caso la quota degli Euro 0 e 1 potrebbe non riflettere puntualmente i bus realmente in circolazione, mentre i veicoli Euro 2 ed Euro 3 passano al 39,9% sul totale.In Liguria, anche in questo comparto, c’è una netta preponderanza di classi più ecologiche che arrivano a rappresentare il 60,7% del circolante. Imperia rispecchia la scena regionale: qui la percentuale di Euro 4, 5 e 6 sfiora il 60%. I soli Euro 6 coprono il 27,7% del parco.

Anzianità: a Imperia il 34,3% di bus ha meno di 10 anni

L’età degli autocarri in circolazione in Italia rispecchia a grandi linee la loro classe ecologica; la percentuale di veicoli con meno di un anno aumenta dal 3,6% al 4,4% ma allo stesso tempo invecchiano quelli seminuovi, con un calo di 0,7 punti percentuali dei veicoli tra uno e cinque anni. I dati dei più anziani potrebbero essere anche qui viziati dal permanere sui registri di veicoli non più circolanti, tanto che la fascia oltre i 20 anni risulta la più diffusa con il 35,3% del circolante.

La Liguria mostra valori congrui con il panorama nazionale: il 33,7% degli autocarri ha meno di 10 anni (vs 35,2% dell’Italia) e il 14,7% più di 30 (vs 15,8%). La fascia di veicoli fra 20 e 30 anni è la più rappresentata col 20,6%.

Imperia il parco si fa leggermente più datato: il 15,6% supera i 30 anni e il 28,9% ha meno di 10 anni. La fascia più diffusa rimane quella tra i 20 e i 30 anni che sale a 23% (+1,3 punti percentuali rispetto al 2022).

Gli autobus italiani risentono positivamente dei contributi per le flotte di TPL e generalmente i mezzi più vecchi registrano dati più aderenti alla realtà rispetto agli autocarri di pari età. Aumentano i veicoli con meno di due anni (da 3,7% a 5,5% quelli fino a un anno) e in generale il 38,6% ha meno di dieci anni (contro il 36,2% del 2022).

La Liguria si mostra una regione virtuosa: qui i veicoli sopra i 20 anni scendono a quota 20,7% (vs 27,5% dell’Italia) e quelli sotto i 10 anni salgono a 44,5%. La fascia più diffusa è quella tra i 5 e i 10 anni (pari al 17,7%).

Imperia scende al 34,3% il circolante con meno di 10 anni e sale al 24% la quota di bus ultraventennali. La fascia più diffusa è quella tra i 15 e i 20 anni (pari al 21,1%).

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