“L’Orchestra Sinfonica non è stata penalizzata, anzi. Anche se è ultima tra le Ico, è stato preso un punto e mezzo e, alla fine, tra investimento e contributi, il bilancio è assolutamente in positivo”.
Queste le parole del presidente della fondazione matuziana, Filippo Biolè, lunedì scorso durante la presentazione del concerto di Tony Hadley andato in scena all’Auditorium ‘Franco Alfano’, di fronte al sold out da 650 spettatori.
Secondo quanto evidenziato, infatti, la classifica da noi pubblicata nei giorni scorsi, portava ad una interpretazione penalizzante da parte del Ministero, per spostamento verso il ‘Pop’. La Sinfonica, invece, risulta come l’unica tra le ‘Ico’ (tranne una) che si presenta oggi con oltre un punto in più. In molti, soprattutto tra i pubblico, hanno riconosciuto come valida la scelta del ‘Pop’ e, anche lunedì il successo all’Alfano lo ha dimostrato, come gli scorsi anni.
Le direttive che da il Ministero sono sempre relative ad uno spostamento massimo di un punto in meno o in più ma, a livello generale, sono stati presi tre punti in più nel parametro ‘quantitativa’ (oneri che vengono versati, ndr) mentre la ‘qualità indicizzata’ è andata indietro ma, per un periodo che si riferisce al 2023, paragonata al 2022.
Dalla Sinfonica viene confermato come i contributi ministeriali siano in salita dal 2016: sono passati da 700mila a 1,1 mln. Il progetto futuro della Sinfonica dovrà essere oculato, tra scelte sugli investimenti e le spese, ma senza eccedere perché a volte i contributi possono essere inferiori alle spese che si vanno a sostenere.
“Stiamo facendo un percorso di crescita – ha terminato Biolè - e ci auguriamo che possa esserlo anche nel prossimo triennio, ma sempre con un occhio al bilancio. Se si spende di più del piano di sviluppo si deve essere sicuri che l’investimento possa portare un contributo ministeriale superiore. E ovvio che sarebbe stato meglio aumentare la quantità ‘indicizzata’ ma nel ‘22 e ‘23 abbiamo fatto quanto si poteva”.
La Sinfonica di Sanremo, lo ricordiamo, è una delle 12 istituzioni concertistiche orchestrali (ICO) e, da oltre 15 anni, è inserita nel settore del terzo sottoinsieme, l'ultimo di tre, a fianco di altre 5 orchestre: Orchestra della Magna Grecia di Taranto e Potenza, Orchestra Sinfonica Abruzzese, Orchestra di Padova e del Veneto, Orchestra regionale delle Marche.