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Attualità | 19 luglio 2024, 08:16

Sanremo: con il Club Soroptimist una relazione sul tema ‘Funghi contro plastiche: un mondo da scoprire’

Con la dott.ssa Marta E.E. Temporiti dell'Università di Pavia

Sanremo: con il Club Soroptimist una relazione sul tema ‘Funghi contro plastiche: un mondo da scoprire’

In occasione della ‘conviviale’ del Club Soroptimist di Sanremo, presieduto dalla dott.ssa Michela Alborno, svoltasi presso l'Hotel Londra, mercoledì scorso la dott.ssa Marta E.E. Temporiti dell'Università di Pavia, ha tenuto una relazione dal titolo ‘Funghi contro plastiche: un mondo da scoprire’.

La giovane ricercatrice, dopo la laurea in Biologia Sperimentale ed Applicata indirizzo Biologia Ambientale e Biodiversità conseguita nel  gennaio 2016 presso l'Università degli Studi di Pavia, ha continuato il percorso universitario frequentando il laboratorio di Fisiologia Vegetale dello stesso Ateneo. Nel 2019 ha poi iniziato il dottorato presso il Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente lavorando fino al 2022 su funghi che degradano la plastica. Dal 2023 ha poi vinto il bando per un assegno di ricerca sempre presso lo stesso laboratorio e si occupa di fertilizzazione di suoli mediante funghi.

La dott.ssa Temporiti svolge inoltre attività di formazione degli studenti universitari mediante tutorati e seminari didattici ed ha partecipato a diversi congressi nazionali e internazionali e pubblicato su riviste scientifiche internazionali. La giovane relatrice ha spiegato l'obiettivo della sua ricerca che consiste nello sfruttare la capacità di alcuni tipi di funghi mangia-plastica, noti anche come funghi micorimediatori, in grado  di scomporre e consumare alcuni tipi di plastica.

Questi funghi possono essere utilizzati per contribuire a ridurre i rifiuti di plastica scomponendoli in pezzi più piccoli che possono essere riciclati o riutilizzati; possono anche contribuire a ripulire gli ambienti inquinati consumando sostanze inquinanti come il poliuretano, uno dei costituenti principali di molte materie plastiche. Questo processo è noto come micorisanamento.

Il processo con cui questi funghi decompongono la plastica coinvolge un enzima chiamato laccasi che scompone i polimeri in molecole più piccole che possono poi essere assorbite dal fungo. Questo processo richiede da due settimane a diversi mesi, a seconda del tipo di plastica utilizzata.

L'obiettivo finale della ricerca svolta nell'Università di Pavia dalla dott.ssa Temporiti consiste in programmare azioni di biorisanamento, ossia di bonifica ambientale basata sul metabolismo microbico di determinati microrganismi in grado di biodegradare sostanze inquinanti, plastica inclusa.

La relatrice si è soffermata sulla descrizione dei vari tipi di funghi e delle loro proprietà,  sulle  tipologie di plastiche e dei tempi medi di permanenza nell'ambiente e quelli di decomposizione delle stesse, sulla produzione annuale di plastica,  in special modo quella di derivazione industriale.

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