Il presidente di Regione Liguria, Giovanni Toti, si è visto notificare questa mattina dalla Guardia di Finanza una nuova misura cautelare agli arresti domiciliari, questa volta con l’accusa di finanziamento illecito.
Il nuovo filone di inchiesta riguarda gli spot elettorali che, secondo l’accusa, sarebbero stati pagati da Esselunga per essere poi proiettati sul maxischermo di Terrazza Colombo. Alcuni passaggi, poi, sarebbero stati "donati" alla Lista Toti nella campagna elettorale a sostegno di Marco Bucci, candidato sindaco a Geova.
Indagati anche l’ex capo di gabinetto, Matteo Cozzani, l’ex manager di Esselunga, Francesco Moncada, e l’editore di Primocanale, Maurizio Rossi.
La nuova misura, di fatto, sospende il calendario degli incontri nella casa di Ameglia: domani era atteso Matteo Salvini, sabato l’assessore regionale Marco Scajola.
Il tutto nella giornata in cui è attesa, alle 17.30, la manifestazione del centrosinistra in piazza De Ferrari per chiedere le dimissioni e il voto anticipato.
La nota della Guardia di Finanza
Alle 11.15 i militari della Guardia di Finanza di Genova hanno dato esecuzione a un’ordinanza di misure cautelari personali (arresti domiciliar) nei confronti del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti.
La Procura della Repubblica, contesta al presidente il reato di illecito finanziamento ai partiti in quanto, quale rappresentante della lista Liguria al Centro Toti per Bucci che concorreva alle elezioni amministrative di Genova del 12 giugno 2022 ed era impegnata nel sostegno alla candidatura a sindaco di Marco Bucci, in concorso con Matteo Cozzani, in qualità (all’epoca) di capo di gabinetto del presidente della Regione Liguria, e con Maurizio Rossi, rappresentante legale di Terrazza Colombo e di PVT Programmazioni Televisive) risulta aver ricevuto da Francesco Moncada, consigliere di amministrazione di Esselunga all’epoca della vicenda) un finanziamento rappresentato da 5.560 passaggi elettorali pubblicitari.
I messaggi elettorali avevano il valore di circa 55.600 euro e venivano diffusi dal 26 marzo 2022 al 12 maggio 2022 sullo schermo collocato sulla Terrazza Colombo in occasione della elezioni amministrative per il Comune di Genova del 12 giugno 2022.
I passaggi elettorali venivano materialmente erogati da PTV mentre la pubblicità elettorale in questione veniva finanziata da Esselunga, in assenza: di delibera da parte del proprio organo sociale competente, in favore della lista elettorale Liguria al Centro Toti per Bucci.
All’esito delle indagini è emerso invece che sia stata occultata una erogazione in favore di una lista elettorale in violazione dell’art. 7 l. 195/1974.
In particolare, Moncada, in accordo con il rappresentante legale di Terrazza Colombo e PVT, nonché con il presidente della Regione Liguria e il suo capo di gabinetto, prometteva di concludere e successivamente stipulava un contratto che formalmente avrebbe dovuto pubblicizzare solo Esselunga ma che in realtà è risultato aver finanziato anche i passaggi pubblicitari per la campagna elettorale della lista Liguria al Centro Toti per Bucci.
Al fine di giustificare i passaggi pubblicitari pagati da Esselunga per la lista Liguria al Centro Toti per Bucci, il comitato Giovanni Toti Liguria stipulava, con il rappresentante legale di Terrazza Colombo e di PVT, quattro contratti che prevedevano la proiezione di un totale di 500 passaggi di un filmato elettorale sul maxischermo di Terrazza Colombo, al prezzo complessivo di 5.000 euro (al costo per di 10 euro ogni filmato).
In realtà, a fronte dei 500 passaggi formalmente contrattualizzati, ne venivano effettuati 6.060 per un valore economico complessivo pari a 60.600 euro, finanziati da Esselunga.
Si ritiene che tale finanziamento in violazione dell’art. 7 della l. 195/1974 sia stato finalizzato a consentire la perpetrazione del reato di corruzione (già contestato nella precedente ordinanza cautelare del 6.5.2024) ed in particolare lo sblocco di due pratiche di Esselunga pendenti in Regione relative alla apertura di due punti vendita rispettivamente a Sestri Ponente e Savona.
Ai sensi dell’art. 297 comma 3 c.p.p. l’emissione ed esecuzione della misura cautelare di cui al presente comunicato non comporta un ulteriore allungamento dei termini di custodia per il presidente della Regione.