La situazione è in bella vista da tempo e non rende merito, sicuramente, allo scalo ferroviario di Taggia. Incuria, erbacce alte e senso di degrado in diverse zone attorno alla stazione, da molti considerata spesso una sorta di ‘cattedrale nel deserto’, forse fin esagerata per il centro tabiese.
Una struttura che, proprio per la sua grandezza, è stata spesso utilizzata in occasione dell’emergenza Covid, sia all’esterno che all’interno per i vaccini che per i tamponi, sfruttando l’ampio parcheggio esterno.
Basta transitare attorno allo scalo per quanto stia accadendo. Servirebbe un intervento per sistemare una situazione fin troppo evidente e, perché no, aumentare la manutenzione, evitando che sistematicamente si ripresenti.