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Eventi | 11 luglio 2024, 16:42

Badalucco: quando l’uomo inventò la bellezza, conferenza del maestro del design italiano Francesco Schianchi

Domani sera alle 21 in Comune

Badalucco: quando l’uomo inventò la bellezza, conferenza del maestro del design italiano Francesco Schianchi

Dicono che Steve Jobs, il guru fondatore della Apple, avesse in gran conto una cosa essenziale ogni volta che progettava un nuovo aggeggio tecnologico: doveva essere soprattutto bello. Questo gli veniva da un vero culto per il made in Italy e per la nostra cultura che affonda una parte delle sue radici nel Rinascimento. L’epoca delle bellezza per eccellenza. La mediazione per Jobs passava dai primi oggetti belli, disegnati dalla Olivetti, dall’auto di cui si innamorò (lui ed io, senza saperlo) la mitica Fiat 850 coupè elaborata Abarth, disegnata dall’ingegner Mario Boano del centro stile Fiat.

Sembra quasi che la bellezza sia connaturata al DNA dell’italiano. Sebbene si tratti, secondo uno dei guru del design contemporaneo più ascoltati d’Italia, di una vera e propria “necessità umana di circondarsi di Bellezza che talvolta ha il potere di divenire elemento salvifico rispetto al mondo che ci circonda”.

A parlare così è il prof. Francesco Schianchi, docente di imagination design del politecnico di Milano. C’è un’occasione unica per sentirlo, domani sera alle 21 nei locali della Sala Consiliare del Comune di Badalucco, che per iniziativa del consigliere delegato al turismo Donatella Boeri, ha organizzato l’evento. Schianchi offre con il suo eloquio immaginifico un percorso attraverso la storia umana del valore della bellezza.

“Da 80.000 anni i nostri antenati hanno cominciato a prefigurare mondi possibili, a creare artefatti che 'non servivano' alla sopravvivenza, ma erano utili ad alimentare la nostra immaginazione, la nostra cultura, la nostra capacità di raccontare storie. Gli umani sono sempre stati dei cantastorie, produttori di finzioni fantastiche, sull’origine del mondo, dalle religioni alla fantascienza. Intorno a 70.000 anni fa, l’uomo inizia a produrre artefatti che interpretano ed esprimono la bellezza. Sogni, gesti, materie, colori, forme, desideri si sono mescolati per dare vita alla più fantasmagorica espressione dell’immaginazione e della creatività: la coniugazione del verbo transitivo bellezza”.

La conversazione di “Quando l’uomo inventò la bellezza” ripercorre quindi queste origini e ci accompagna nelle sue varie interpretazioni culturali, per aiutarci a comprendere “l’utilità dell’inutile apparente”.

Carlo Michero

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