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Cronaca | 02 luglio 2024, 08:38

Sanremo: detenuto dà in escandescenze, pomeriggio di alta tensione ieri nel carcere di Valle Armea

L'uomo, non potendo telefonare, ha devastato locali e arredi della terza sezione

Sanremo: detenuto dà in escandescenze, pomeriggio di alta tensione ieri nel carcere di Valle Armea

Alta tensione, ieri pomeriggio nel carcere di Valle Armea a Sanremo. La conferma arriva da Vincenzo Tristaino, segretario per la Liguria del Sappe.

Secondo quanto riferito dal sindacalista, infatti, un detenuto straniero di 35 anni, non potendo fare una telefonata è andato in escandescenze, devastando locali e arredi della terza sezione, compreso l’ufficio degli agenti. Si sono vissuti attimi di grande tensione che, solamente il sangue freddo e la professionalità dei poliziotti che hanno isolato il detenuto, ha evitato conseguenze drammatiche.

“Questo è solamente l'ultimo dei sempre più frequenti atti violenti – denuncia Tristaino - messi in atto dai detenuti ed è grave che l'amministrazione non riesca a trovare rimedio e lasci il personale abbandonato a sé stesso. Forte e sentito è il ringraziamento a tutti i poliziotti intervenuti con grande sacrificio”.

“Si tratta di eventi conseguenti ad una situazione di tensione carceraria nel Distretto piemontese-aostano-ligure – prosegue il Sappe - già ampiamente evidenziata da noi, per altro aggravata dalla mancanza di personale: chiediamo un sopralluogo tecnico da parte del PRAP ed interventi concreti a favore dei colleghi del carcere di Sanremo”.

Secondo Donato Capece, segretario generale del Sindacato “Servono interventi urgenti e strutturali che restituiscano la giusta legalità al circuito penitenziario intervenendo in primis sul regime custodiale aperto. Servono poliziotti, tecnologia e formazione per chi sta in prima linea nelle sezioni, strumenti di difesa e contrasto delle violenze”.

Il leader nazionale del Sappe chiede esplicitamente l’espulsione dei detenuti stranieri (un terzo degli attuali presenti in Italia), per fare scontare nelle loro carceri, le pene ma anche la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinario. Ma Capece torna anche a sollecitare, per la Polizia Penitenziaria: “La dotazione del taser, che potrebbe essere lo strumento utile per eccellenza in chiave anti aggressione (anche perché di ogni detenuto è possibile sapere le condizioni fisiche e mediche prima di poter usare la pistola ad impulsi elettrici)”.

Carlo Alessi

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