Attualità - 02 luglio 2024, 07:05

Badalucco: il cane 'vagabondo' Filù è a casa, ma incombe un nuovo intervento ed ha la leishmaniosi

Filù si dimostra docile, si muove molto poco ed è disponibile ad ingoiare le pillole di antibiotico e antidolorifico che sono state prescritte

Filù è tornato in una casa. Ha un suo rifugio temporaneo. Il cane vagabondo, recuperato una settimana fa da due giovani mamme di Badalucco è stato dimesso dalla clinica veterinaria di Arma di Taggia, in cui era stato operato mercoledì scorso.

Per il momento la bestiola è alloggiata in una stanza della casa di Monica Macario, alla periferia di Badalucco. E’ lei che insieme a Katia Viano da tempo seguiva il cane scappato da Ceriana. Le due dopo lunghi appostamenti erano riuscite lunedì scorso, sotto un intenso acquazzone, a ‘catturare’ Filù e a portarlo di corsa al Poliambulatorio della Valle Argentina che fa capo al dott. Nicola Penengo. Il cane in un maldestro tentativo di cattura di altre persone era stato investito da un’auto che non si era fermata, poi aveva vagabondato pur con una seria frattura ad un arto, per una decina di giorni nelle campagne di Meosu alle porte di Badalucco.

“L’animale – spiega Monica – dopo l’operazione sta bene, ma ci sono alcune preoccupazioni che incombono sulla sua salute. Durante l’intervento l’equipe dei veterinari ha rimediato alla frattura anche se si era cominciato a formare il callo osseo in malo modo. Ma è venuto fuori il problema di una lesione ai legamenti dell’arto. Per verificare la ricomposizione anche di questo danno occorre attendere una ventina di giorni. In caso negativo occorrerà procedere ad una nuova operazione. Attualmente Filù si muove con estrema circospezione ed a causa del dolore non poggia ancora l’arto. Inoltre durante i controlli è saltato fuori che ha la leishmaniosi, sia pure, a quanto sembra, in maniera lieve. Dobbiamo comunque attendere i risultati di un esame specifico che è stato spedito ad un laboratorio che ha particolari apparecchiature di analisi. Comunque le terapie messe in atto dalla clinica, che continuano a casa, stanno dando ottimi risultati”.

Filù si dimostra docile, si muove molto poco ed è disponibile ad ingoiare le pillole di antibiotico e antidolorifico che sono state prescritte. Gli gioverà senz’altro il nuovo ambiente casalingo in cui da oggi è ricoverato, dove ha a disposizione un piccolo spazio anche all’aperto per espletare i bisogni. Katia e Monica, dividendosi tra la cura della casa ed il lavoro si alternano nell’assistenza del ‘malato’, che deve muoversi veramente poco, e in cambio dispensa occhi languidi e baci.

“Il finanziamento che attraverso internet avevamo ricevuto a valanga in sole cinque ore – dice Monica – dalle libere donazioni degli amanti degli animali si è ormai esaurito, per pagare le spese dell’operazione, degli esami e della degenza, anche se dobbiamo dire che la clinica ci è venuta incontro riducendo in maniera consistente le parcelle. Poi si è sviluppata una gara di solidarietà in tutto il paese e in diverse località della provincia. Ci sono pervenute razioni di cibo, traversine, ed altri generi necessari per il mantenimento. Ma siamo convinte che dovremo riaprire una sottoscrizione per compensare le spese veterinarie prossime. Lunedì Filù dovrà tornare in clinica per vedere come si sta rimarginando la ferita e controllare lo stato della ricomposizione della frattura. Poi bisognerà cominciare a valutare il recupero dei legamenti”

Resta il grosso problema dell’affidamento del cane. Per il momento Monica e Katia non ne intendono parlare, ma sarà un nodo che alla fine verrà al pettine. Intanto Filù può contare su un rifugio sicuro e su due amorevoli “Infermiere”. Poi si vedrà.

Carlo Michero