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Politica | 27 giugno 2024, 22:21

Ventimiglia: oltre due ore di discussione per la mozione sul mercato, rimane la frattura tra Parodi e la maggioranza

La maggioranza si scaglia duramente contro il collega dei Frontalieri ma non mancano le invettive dell'opposizione verso il sindaco per il suo primo anno di amministrazione

Ventimiglia: oltre due ore di discussione per la mozione sul mercato, rimane la frattura tra Parodi e la maggioranza

Dopo le dichiarazioni del Sindaco, Flavio Di Muro, il Consiglio comunale di Ventimiglia, particolarmente atteso dopo i diversi commenti della giornata, è iniziato con la Mozione di Roberto Parodi (Frontalieri) che chiede la chiusura del mercato del venerdì in anticipo, per evitare il grande traffico pomeridiano in tutta la città.

In una sala consiliare particolarmente gremita, tra esponenti delle categorie del commercio, molti gestori dei banchi del mercato, la discussione è stata particolarmente sentita, tra maggioranza e opposizione. Due ore di discussione sulla mozione presentata dal Consigliere Parodi, che ha fatto trasparire altre problematiche all’interno dell’assise con dure invettive tra la maggioranza e lo stesso consigliere dei Frontalieri ma anche dall’opposizione verso l’Amministrazione.

“Non si può essere ostaggio del mercato – ha detto Parodi presentando il documento - in un momento in cui tra l’altro le vendite sono finite già da un pezzo. La Mozione è rivolta ad ogni consigliere, che dovrà valutare chi l’ha votato senza logiche di partito nel votare questa mozione. Se si deciderà per il si, già da venerdì prossimo chi rientrerà a casa al venerdì troverà meno traffico. In caso contrario tutto rimarrà come adesso e ci troveremo le classiche code. E la mia richiesta di chiudere almeno un’ora prima è un compromesso perché, a mio modo di vedere (ma anche di tanti cittadini) sarebbe meglio farlo alle 14. Il sindaco mi ha detto che il mio metodo non è corretto e forse è vero. Ma non condivido nemmeno che su una questione pubblica che riguarda i cittadini, si debbano esprimere i partiti per un ordine che arriva dall’alto. Lei, signor sindaco, già nel dicembre scorso aveva affermato che l’orario del mercato doveva essere ridotto. Adesso cosa ne pensa? Ricordo che vent’anni fa, l’allora Consigliere Marco Caudano aveva presentato un documento simile al mio. Eppure nulla è cambiato! Mi sembra di capire che, molti dei presenti debbano rispondere agli ordini di partito, ma noi dobbiamo rendere conto ai cittadini. Siccome me lo ha chiesto il sindaco, io rispondo che starò dalla parte del cittadino”.

E’ toccato poi al Consigliere di opposizione Gabriele Sismondini: “Oggi è forse la prima volta in cui vedo il sindaco intervenire. Dell’argomento se ne è parlato da tanti anni e se ne parlerà ancora. Forse è vero: un’ora in meno di mercato potrebbe garantire un po’ meno traffico, ma il problema rimane lo stesso. Noi siamo qui non per difendere i diritti dei nostri elettori ma di tutti i cittadini, anche dei mercatali che vivono di quello. Ritengo, comunque, che sul mercato si deve parlare tutti insieme, anche con i suoi rappresentanti”.

E’ quindi toccato all’Assessore Mauro Agosta: “Si tratta di una mozione della quale in maggioranza nessuno sapeva nulla. Pur avendo più volte esternato il fatto che stavamo da tempo lavorando ad una riorganizzazione del mercato per migliorare la viabilità cittadina. Il nostro lavoro riguarda anche il miglioramento del ‘brand’ del mercato, in modo da aiutarlo nei mesi meno importanti. Stiamo elaborando un regolamento, del quale parleremo con tutte le categorie e anche i cittadini, in modo da prendere la decisione più giusta. Ma vogliamo coinvolgere più soggetti possibili, ma tutti devono rispettare il proprio ruolo. Serve una giusta collaborazione e lei, con questa Mozione, non rispetta molti operatori del mercato. Il mondo non si divide in due categorie e, quindi, bisogna rispettare tutti. Le chiedo solo di sederci attorno a un tavolo, trovare una soluzione per il mercato che è una risorsa e va potenziato. Ma dobbiamo seguire l’iter previsto e le chiedo di ritirare questa Mozione, che ritengo superficiale”.

Il consigliere di Forza Italia, Gabriele Amarella: “Manca un confronto con chi di queste realtà ci campa. Senza dimenticare una concertazione con le categorie e la mancata informazione alla maggioranza, all’assessore competente e al sindaco. Consigliere Parodi, la campagna elettorale è finita. Noi ci siamo per confronti e proposte serie”.

Si scaglia contro Parodi anche il Consigliere di maggioranza Enzo Di Marco (FdI), in particolare per i modi con cui il collega ha presentato la Mozione, ma scagliandosi contro il collega anche in chiave politica.

Simone Bertolucci (Lega): “Documenti di questo genere devono essere condivisi, in modo collegiale interno ma, in questo caso anche esterno con le associazioni di categoria, che giustamente sono intervenute dopo essere venute a conoscenza di quanto accaduto”.

Per il consigliere Franca Bonadonna (Forza Italia): “Sarebbe bello ridurre gli orari del mercato ma, prima di presentare una Mozione del genere servirebbe fare un tavolo tra noi, con le categorie per cercare di accontentare tutti, senza scontentare una parte. Mi auguro che se ne parli in futuro per trovare una soluzione per i problemi che il venerdì, e non solo, ci ritroviamo in città”.

Sulla falsa riga dei colleghi di maggioranza anche i consiglieri Franco Ventrella e Matteo Ambesi.

Dall’opposizione sono partite invettive da Cristina D’Andrea “Siete sempre a litigare tra voi”, da Alessandro Leuzzi “Forse bisognerebbe finire i parcheggi”. Ma anche Tiziana Panetta “Posso solo dirvi che in un anno non abbiamo visto nulla di pubblico. La vedo solo in selfie di inaugurazioni private”. E Gaetano cullino rincara la dose: “Mi sembra che nella tua maggioranza non c’è una grande condivisione”. Dello stesso avviso Vera Nesci: “Una mozione in maggioranza è anomala, perché dovreste arrivare in consiglio con una visione comune delle idee”.

“E’ vero – ha rimbrottato alla fine Roberto Parodiserve un confronto ma, ripeto, il 7 dicembre scorso mi era stata prospettata una riduzione dell’orario di mercato. E, in questi sette mesi cosa è stato fatto. Mi sembra niente! Se questa mozione, qualsiasi sia il risultato del voto, ha comunque smosso le acque. Non ritiro la mozione perché voglio che rimanga nella memoria e che si lavori pensandoci sopra. Mi auguro solo che qualcuno da domani ci dica qualcosa per un confronto vero. Vi confermo che presenterò una serie di interrogazioni anche nei prossimi consigli per sapere a che punto saremo”.

Alla fine non sono mancate ulteriori polemiche per la richiesta dei consiglieri Sismondini e Nesci sulla possibilità di fare una dichiarazione di voto dopo l’intervento finale del sindaco. “E’ una usanza” ha risposto il presidente del Consiglio Nazzari, scatenando le proteste dell’opposizione “Le usanze non sono norme e quindi se non volete le dichiarazioni di voto dopo il sindaco dovete cambiare il regolamento!”

E il primo cittadino ha così commentato: “E’ stato un bel dibattito su una mozione che ha dei vizi di forma. Si poteva pensare di non votarla e, invece, è stato un esercizio di democrazia. Abbiamo discusso di una materia che riguarda il sindaco, in qualità di pubblico ufficiale, perché la decisione non spetta al consiglio. I temi sono due, di contenuto e politico. Nel primo caso dobbiamo decidere se vogliamo mantenere o distruggere il mercato del venerdì, magari a botte di mozioni. Il tutto senza parlare con chi, alzandosi alle 4 del mattino, lo vive ogni settimana. Nel nostro programma, al quale ha aderito il consigliere Parodi, non c’era scritto nulla in relazione all’orario del mercato. Tra i tanti temi, anche nel programma, ci sono quelli del ricompattamento del mercato e della sua pulizia. Spiace, però, che l’appello di ritirare la mozione non sia stato accolto. A chi ci accusa di non aver fatto nulla rispondo che abbiamo radunato i diversi sindaci del comprensorio, abbiamo lavorato all’Aurelia Bis. Tanti cantieri erano fermi e li abbiamo fatti partire, tra cui quello del palasalute, a Grimaldi, a Ventimiglia Alta per le scuole, al centro anziani di via Vittorio Veneto, alle scuole di via Biancheri. Mi si accusa di lavorare inseguendo iniziative private. Bene, mettetevi il cuore in pace perché lo farò anche nei prossimi anni. Senza dimenticare il Twiga per il quale sono il più felice di questo mondo per dare lustro alla nostra città. Mi aspetto un augurio corale a Flavio Briatore. Per quanto riguarda l’aspetto politico, tutto il dibattito sulla mozione non doveva esserci. Non ritengo che ci sia la volontà di risolvere il problema dell’orario e, se si voleva veramente approcciare per raggiungere un risultato, questo non si ottiene. Deve essere chiaro che, con mozioni non condivise e anche scritte male non si arriva da nessuna parte. E, mi spiace dirlo, a questo gioco non ci sto per un dibattito che non può avvenire tra un consigliere di maggioranza e il sindaco. Siamo passati dal chiedere un rimpasto di giunta ad una mozione. C’è un malessere nello stare in maggioranza ed è evidente. Nessuno pone veti e nessuno chiede la testa di nessuno. Ho solo detto che, presentare mozioni a mia insaputa è palesemente incompatibile con la permanenza in questa maggioranza. Non si risolvono i problemi della città con atteggiamenti di questo tipo”.

E non è mancata la risposta di Parodi: “Sono deluso dalla sua risposta perché, se c’è qualcuno che deve rivendicare qualcosa, come posti in giunta, questo sono io. Perché lei aveva promesso ciò davanti ad esponenti politici provinciali. Io difendo il mio diritto ad essere un consigliere di maggioranza e non me ne vado, tradendo i miei elettori. Volete cambiare la maggioranza andiamo nuovamente al voto. Abbiate il coraggio di fare questo ed io sarò il primo a mettere la firma.

Alla fine, per la cronaca, la mozione è stata respinta con i voti contrari della maggioranza, quelli favorevoli di Roberto Parodi, Gaetano Scullino e Tiziana Panetta e con l’astensione di Gabriele Sismondini, Alessandro Leuzzi e Vera Nesci.

Rinviate per motivi di orario le altre mozioni, interpellanze ed interrogazioni è stata la volta di una serie di punti tecnici all’ordine del giorno (tra cui l’adozione piano finanziario per la Tari 2022/2025 e l’approvazione delle tariffe per il 2024), è stata alla fine approvata la convenzione per la gestione della scuola pubblica francese.

Carlo Alessi

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