Nella serata fresca, preparata dall’acquazzone pomeridiano, il Consiglio Comunale di Badalucco, al completo, si è riunito per la prima volta ieri dopo le elezioni. All’aperto. Tra i bar della piazza, all’ombra di San Giorgio.
Alle 19:41 dopo i rituali: verifica di eleggibilità e appello, Matteo Orengo ha letto la brevissima formula di giuramento di fedeltà alla Costituzione della Repubblica. E quindi aiutato dalla segretaria generale dott.ssa Amanda D’Avanzo ha indossato di nuovo la fascia tricolore. Quella del suo secondo mandato e della sua amministrazione monocolore. Senza opposizione.
In Giunta oltre a lui siederanno quindi come già detto dal nostro giornale Daniele Prevosto che è anche vice sindaco e Sabrina Giovanna Brezzo, come assessore. Enrico Carassale ha ricevuto quindi la nomina di presidente del Consiglio Comunale, mentre Lisa Palumbo sarà capogruppo. I dieci consiglieri hanno avuto quindi assegnate le deleghe. Si tratta di deleghe importanti. Tra le quali ne spicca una abbastanza utile e curiosa, quella di Pasquale Murachelli. Si dovrà occupare del ‘controllo’ dell’esecuzione dei lavori pubblici. E’ una faccenda molto sentita a Badalucco, perché ci sono lavori che o sono parzialmente completati (vedi fibra ottica) o vanno decisamente a rilento (vedi sistemazione della piazza centrale).
“La legge mi consente di avere solo due assessori, ma il paese ha una complessità ed una voglia di crescere che richiedono la partecipazione di tutti – ha detto Matteo Orengo – dei cittadini e dei consiglieri che sono seduti intorno a questo tavolo. Ognuno dovrà fare la sua parte. I consiglieri si dovranno comportare come tanti sindaci per il proprio settore di competenza, esaminando attentamente e con rigore le pratiche assegnate, dall’inizio alla conclusione del progetto. E’ un nostro dovere per rispondere alla fiducia che ci ha dato la popolazione andando a votare in massa. Il rigore più assoluto sarà necessario proprio perché manca l’opposizione”.
Nei primi cento giorni l’amministrazione Orengo si propone di portare a termine i lavori più urgenti e già avviati. In primis la realizzazione di una sorta di nuovo ristorante pubblico a norma assoluta, che deve servire soprattutto alla Pro Loco per la tradizionale Sagra dello Stoccafisso che incombe nell’ultima domenica di settembre. Quindi sarà la volta del grande Beodo irriguo, che servirà per garantire l’acqua e disciplinarla una volta per tutte, a vantaggio delle zone coltivate del paese. Infine sarà realizzata una sede multifunzionale. Qui c’è una vera chicca che metterà Badalucco al centro della Valle Argentina. Per la creazione di un vero e proprio asilo nido, si sfrutterà un’ala non utilizzata del palazzo comunale nel pieno centro del paese. Tutte opere già finanziate. Quest’ultimo progetto è il primo tassello del programma di sviluppo più ampio a cui ha accennato Matteo Orengo nel suo discorso di insediamento, regolato su orizzonti più vasti.
“Nell’ultimo scorcio della passata consigliatura abbiamo affrontato il difficile problema della riedizione del pericolo Diga. Ci siamo trovati tutti uniti, col comitato che aveva come leader il prof. Antonio Panizzi e l’ex preside Franco Bianchi, qui seduti con noi, e che ringrazio. Questa unità del paese con l’amministrazione è il presupposto per vincere le sfide che dovremo affrontare. Speriamo che siano meno impegnative dei precedenti cinque anni, caratterizzati da alluvioni e pandemia. Il nostro paese, anche in vista della nascita dell’Ospedale unico nella piana di Taggia, ha tutti i presupposti per aspirare ad un necessario ripopolamento. Non possiamo aspettare la realizzazione del nosocomio, dobbiamo già da ora rendere appetibile venire a stare a Badalucco, facendo vedere un paese bello, pulito ed accogliente, sempre più all’altezza dei Borghi più belli d’Italia, che ci offre insieme alle bandiere arancioni e i paesi dell’olio una visibilità a livello mondiale. Dobbiamo migliorare la viabilità e i parcheggi, l’ordine e la pulizia delle strade del paese, che devono essere anche più fiorite. Qui abbiamo cinque anni davanti per un salto di qualità che vedrà protagonisti l’amministrazione ed i nostri concittadini”.
In chiusura della seduta l’emozione ha fatto capolino. Matteo Orengo ha voluto rivolgere un pensiero all’amatissima figlia lontana che purtroppo non ha potuto presenziare, al padre e a Giulia la sua compagna. C’è scappata una lacrima, subitamente asciugata da uno scrosciante applauso. Di incoraggiamento. Per il nuovo inizio.