Torna giovedì 4 luglio (ore 21.15) in piazza San Costanzo, sul retro della omonima chiesa, nel centro storico di Sanremo, il “Cinema sotto le stelle”, diciottesima edizione della rassegna cinematografica all’aperto organizzata da Associazione Pigna Mon Amour e CMC/Nidodiragno Produzioni.
Sette film per sette serate – tutte a partecipazione libera e gratuita per il pubblico – in programma dal 4 luglio al 29 agosto, per un appuntamento ormai entrato a tutti gli effetti nella consuetudine delle estati sanremesi.
Nuova, quest'anno, la location. Causa lavori di ristrutturazione di piazza Santa Brigida, storico teatro delle proiezioni, ci si trasferisce in piazza San Costanzo, nell'area retrostante la Chiesa di San Costanzo, dove iniziano le arcate di via del Popolo.
Il “Cinema sotto le stelle” è sostenuto anche dal contributo economico del Comune di Sanremo – Assessorato al Turismo, Sport e Manifestazioni (di concerto con l'Assessorato alla Cultura) ed è inserito nel calendario delle manifestazioni estive 2024 della Città dei Fiori.
Per l'estate 2024 Pigna Mon Amour e CMC/Nidodiragno Produzioni hanno scelto un programma di film legati all'universo della donna, sotto le insegne di “Cinema, pianeta femminile”.
Figure forti, che hanno caratterizzato l'arte o la società contemporanea, che si sono battute per la giustizia o per la propria libertà, contro le convenzioni sociali di particolari epoche storiche o di determinati Paesi. O che semplicemente cercano un po' di felicità e una vita migliore.
Ritratti di donne al cinema dirette da registe (Maria Sharader, Julie Taymor, Teona Strugar Mitevska, Shirin Neshat) e raccontate da attrici strabilianti (tra le altre, il Premio Oscar Olivia Colman, le candidate agli Oscar Carey Mulligan e Naomi Watts, Salma Hayek, Emma Stone). Storie di donne allegre, sfortunate, fragili, ribelli, storie che faranno riflettere e sorridere.
Come corollario e prologo della intera rassegna, inoltre, giovedì 4 luglio, verrà proiettata sul grande schermo l'esibizione del produttore musicale Stefano Fumagalli dal titolo “L'Amo(re) e la (Vio)Lenza”, ideata per TEDxLecco. La performance affronta il tema della violenza sulle donne e vuole essere un tributo alle vite perdute e un appello per il cambiamento, un elogio alla musica e all'arte come forma di cura, testimonianza e cambiamento sociale.
La programmazione:
giovedì 4 luglio: “She said – Anche io” (2022), regia Maria Sharader
giovedì 11 luglio: “Diana – La storia segreta di Lady D” (2013), regia Oliver Hirschbiegel
giovedì 18 luglio: “La favorita” (2018), regia Yorgos Lanthimos
lunedì 22 luglio: “Mulan” (1998), cartoon Disney
giovedì 15 agosto: “Frida” (2002), regia Julie Taymor
giovedì 22 agosto: “Dio è donna e si chiama Petrunya (2019), regia Teona Strugar Mitevska
giovedì 29 agosto: “Donne senza uomini” (2009), regia Shirin Neshat
Proiezioni alle ore 21.15 (o poco oltre, attendendo l'imbrunire)
La rassegna di quest'anno esordisce giovedì 4 luglio con “She said”, in italiano uscito con il titolo “Anche io”. Il film ricostruisce l'inchiesta condotta da due giornaliste del New York Times sul produttore cinematografico Harvey Weinstein. Un lavoro che ha portato non solo a galla lo scandalo degli abusi perpetrati dallo stesso Weinstein, ma che ha anche rotto il silenzio sul tema delicato delle violenze sessuali a Hollywood, lanciando in tutto il mondo il movimento #Metoo.
“Diana – La storia segreta di Lady D” (giovedì 11 luglio) si concentra sugli ultimi due anni di vita di Diana Spencer, Principessa del Galles, interpretata dall'attrice Naomi Watts. L'appassionante storia d'amore tra la principessa e il chirurgo Hasnat Khan suggerisce come la scoperta della vera felicità abbia poi permesso a Diana di impegnarsi con successo in campo umanitario.
Pluripremiata è la pellicola successiva, “La favorita” del regista greco Yorgos Lanthimos (giovedì 18 luglio). Olivia Colman, che ricopre il ruolo della Regina Anna d'Inghilerra, si è aggiudicata, come migliore attrice, l'Oscar 2019, il Golden Globe, la Coppa Volpi al Festival di Venezia e il BAFTA 2029. Il film ha vinto altri sei premi BAFTA e il Gran Premio della Giuria a Venezia 2018. Accanto alla fragile sovrana Anna, dalla cattiva salute e dal temperamento volubile, in un Paese in guerra contro la Francia, sono due le figure femminili carismatiche: l'amica intima Lady Sarah Churchill (Rachel Weisz) che governa il paese in sua vece e l'affascinante quanto calcolatrice Abigail Masham (Emma Stone).
Eccezionalmente di lunedì, il 22 luglio, per non sovrapporsi alle altre manifestazioni in programma nel centro storico, sarà proiettato “Mulan”, cartoon Disney del 1998. È una storia di travestimento e di grandi sfide quella della giovane Mulan, che decide di sostituirsi all'anziano padre per salvarlo dall'obbligo alle armi. A questo scopo indossa vesti da uomo e parte con l'esercito, dimostrando il suo inestimabile valore.
Dopo una pausa nella programmazione di alcune settimane, si riprende a Ferragosto, giovedì 15 agosto, con “Frida”, film autobiografico sull'artista messicana Frida Kahlo, vessillo di dolore fisico e di resistenza quotidiana femminile, che affianca quella -più eroica- degli uomini. Grande cast di attori tra i quali Salma Hayek, Ashley Judd, Edward Norton, Valeria Golino e Antonio Banderas.
Cambiano completamente gli scenari giovedì 22 agosto: ci porta in Macedonia la pellicola “Dio è donna e si chiama Petrunya”. Ogni anno nella città macedone di Stip si svolge una festa religiosa durante la quale una croce viene lanciata nel fiume. Per tradizione solo gli uomini della comunità partecipano alla competizione. Petrunya è una giovane donna di 32 anni, laureata in storia, disoccupata, che vive ancora con i genitori subendo le umiliazioni della madre. Petrunya sorprendentemente recupera la croce prima di tutti. La tradizione religiosa risulta, però, violata, e nessuno tra i partecipanti alla competizione ha intenzione di lasciare l'oggetto sacro nelle mani di una donna. Un film che fa riflettere, sorridendo.
Giovedì 29 agosto chiude l'edizione 2024 del “Cinema sotto le stelle” la pellicola “Donne senza uomini”, racconto di quattro donne di diversa età e situazione sociale che nella Teheran del 1953 patiscono il disagio della loro condizione femminile. Il film ha vinto il Leone d'Argento per la miglior regia al Festival del cinema di Venezia 2009.