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io_viaggio_leggero | 23 giugno 2024, 07:00

Marocco (on tour). Intervista a Giuseppe: la costa e i mercati

In questa rubrica troverete interviste a viaggiatori, esperienze vissute in prima persona lontano dal turismo di massa. Luoghi da scoprire, avventure emozionanti e incontri inaspettati in giro per il mondo. Se hai un viaggio da raccontare… scrivi a : ioviaggioleggero@gmail.com

Marocco (on tour). Intervista a Giuseppe: la costa e i mercati

Giuseppe Borri 21 anni, in arte GIUS, un ragazzo creativo amante dell’avventura  che coltiva una grande passione per la musica; giovane cantautore emergente e studente presso la facoltà di lingue a Torino. Affascinato dall’arte e dalle bellezze nascoste viaggia con curiosità, alla scoperta di questo “strano” mondo.

Quale viaggio ci racconti ? 

Sono stato in Marocco di recente, insieme ad un gruppo di amici, esattamente dieci giorno dopo il terremoto del settembre scorso che ha colpito il paese. Prima di partire confesso di aver avuto qualche timore pensando di trovare una nazione in ginocchio, invece la situazione mi è parsa, fortunatamente, meno tragica del previsto. Arrivati a Marrakech ci godiamo subito una straordinaria passeggiata nella Jemaa El Fna, la piazza principale, molto colorata e animata a tutte le ore da: mercanti, musicisti, artisti e incantatori di serpenti. Vivace di giorno, suggestiva di notte. Personalmente ho trovato Marrakech ricca di contrasti, molto rumorosa ma decisamente affascinante. Le terrazze panoramiche, il souq e le oasi urbane sono sicuramente luoghi unici da non perdere in questa città storica, in mezzo al deserto. 

Dopo un paio di giorni noleggiamo un pulmino, per seguire il nostro itinerario.  

Prima tappa ?

Procediamo verso sud in direzione della costa utilizzando sia l’autostrada che le strade secondarie, per evitare le multe della polizia. In Marocco i controlli sulla velocità sono effettuati a distanza con il Telemetro e le forze dell’ordine sono molto fiscali, le tolleranze quasi non esistono. In ogni caso veniamo multati per un piccolo eccesso, pazienza. Dopo 400 km arriviamo a Tifnit, un villaggio di pescatori raggiungibile attraversando territori desertici e tanto sterrato, qui non ci sono ne ristoranti ne resort. Un Riad è pronto ad accogliere il gruppo. Si tratta di una struttura ricettiva tipica marocchina caratterizzate dalla presenza di giardini interni; un luogo in cui la tradizione risuona a ogni passo, dove le fontane e la vegetazione lussureggiante rendono fiabesca la permanenza. Il villaggio è costituito principalmente da piccole abitazioni molto semplici dove la popolazione locale vive in un passato remoto, fatto di pesca e quotidiana sussistenza. Il tramonto in spiaggia è spettacolare con il sole che scende a picco sul mare e la gentilezza della popolazione locale è straordinaria. Una sera ceniamo sulla grande terrazza a base di verdure locali e pesce alla griglia, preparato direttamente da un pescatore; qui il turismo non è ancora arrivato e “i locals” improvvisano in maniera eccezionale . Un luogo assolutamente inaspettato !

Ora dove ci porti ? 

Risaliamo la costa fino a Imsouane, piccolo paradiso del surf, dove le onde dell’oceano sono potenti e la brezza serale attenua, quanto basta, il caldo torrido patito durante il giorno. Mi hanno colpito in negativo la pessima gestione della spazzatura, spesso bruciata in strada e la presenza incontrollata dei cani randagi; in Marocco, fuori dai grossi centri, sono delle costanti e rappresentano davvero un problema sia per i turisti che per la popolazione locale. Proseguiamo verso la nostra seconda “vera" destinazione, Essaouira. Un’architettura che ricorda le isole greche, casette bianche e persiane blu a ridosso di una spiaggia sconfinata dove passeggiano dromedari e la presenza turistica diventa protagonista. Molto affascinante il mercato del pesce e assolutamente da visitare il souq, ricco di negozi che vendono veramente qualunque cosa; mi hanno colpito soprattutto i profumi e i sapori, così intensi e diversi. Una cittadina medio piccola capace anche di separare per la varietà di occasioni che offre; qui il gruppo in alcuni momenti ha diversificato le attività e manifestato opinioni divergenti sulle scelte.

Complicato viaggiare con gli amici ?

Lo definirei impegnativo sia in fase di organizzazione che durante il viaggio vero e proprio. La convivenza 24 su 24, le preferenze dei singoli e le diversità caratteriali  mettono, ogni tanto, a dura prova la pazienza e l’armonia del gruppo. L’eccessiva confidenza credo sia un grande elemento di instabilità quando si devono affrontare imprevisti per rispettare un’itinerario programmato. E’ stata in ogni caso un’esperienza bellissima, dove le risate e i sorrisi hanno sempre prevalso sul malumore. 

Come si conclude il viaggio ?

Sempre a bordo del nostro pulmino raggiungiamo Casablanca. L’unica vera metropoli marocchina con oltre 4 milioni di abitanti e capitale economica del paese; una città con due anime dove la tradizione si mescola alla modernità. In alcuni momenti mi sono sentito in Europa anche per via della notevole quantità di negozi, dove sono in vendita “Le Grandi Marche” contraffatte a regola d’arte.  “Louis Vuitton, Gucci, Prada, Fendi.. per citarne alcune” sono protagoniste nei mercati, dove i turisti “come al Luna Park .. saltano” da una bancarella all’altra, in certa di un trofeo da portare a casa. La moschea di Hassan II molto suggestiva e costruita sulla cima di un promontorio a picco sull’oceano, il palazzo privato del Re per la sua estensione e la Medina con le vie storiche e colorate sono le icone locali che ho avuto la fortuna di visitare.

C’è stato un incontro umano inaspettato ?  

Si e mi è capitato all’inizio del viaggio, quando ero a Marrakech. Nella Medina, centro storico della città, chiediamo un’indicazione per raggiungere un punto panoramico e un ragazzo si offre di accompagnarci senza chiedere soldi, noi accettiamo e lo seguiamo . In realtà scopriamo poco dopo che non ci sta affatto portando a destinazione, non importa e incuriositi proseguiamo la passeggiata. Arrivati in una piazzetta Ismael detto Luciano, si ferma e ci mostra un cortile interno ricco di manufatti in pelle e tessuti colorati; siamo arrivati dove lui procacciatore  d’affari voleva condurci. Qui esiste “uno strano mestiere" per guadagnarsi da vivere in maniera simpatica e assolutamente unica; una percentuale sugli acquisti è la ricompensa per aver fatto “sbagliar strada” a dei ragazzi europei. Passiamo il pomeriggio a contrattare, seduti per terra, sorseggiando un the alla menta squisito mentre Ismael racconta della sua famiglia che vive a Napoli. E’ tutto molto confidenziale e l’atmosfera è stupenda. Il tramonto sta arrivando ed è ora di muoversi ed uscire dai vicoli della Medina; attraverso una ripida scala arriviamo sulla terrazza di un vecchio palazzo, pronti a goderci le ultime ore del giorno. La meravigliosa vista sulla città, la temperatura perfetta e Ismael che ci regala delle barrette di zafferano in segno di amicizia, sono la perfetta conclusione di una giornata particolare, nata per sbaglio e ricca di umanità. Il Marocco mi ha colpito davvero tanto, per il fascino dei luoghi e per l’atmosfera che si respira agli angoli delle strade.

Prossima Avventura ?

Vorrei visitare le capitali europee in treno con lo zaino in spalla, un mese dedicato al nostro vecchio continente. Mi affascina molto Copenaghen …“tutta colpa" del mio amico “Chef Raffaele” che ci ha vissuto a lungo e mi ha incuriosito con i suoi racconti. 

 

IN & OUT MAROCCO

porta con te

  • Dei Fermenti Lattici
  • Una Felpa per la sera
  • La Capacità di Aspettare

 

Lascia a casa

  • Le Bustine da The
  • La Carta di Credito
  • Il Tuo “Essere Schizzinoso”

 

Valutazione :  4 zaini

 Legenda:

 1 zaino (meglio andarci in vacanza )

 2 zaini  (merita il viaggio ma)

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 4 zaini  (viaggio da non perdere )

 5 zaini  (vale più di un viaggio)

Marco Di Masci

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