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Politica | 18 giugno 2024, 10:22

Elezioni Amministrative in provincia: i comuni sotto i 3.000 abitanti dovranno avere un assessore donna

Le disposizioni sulla parità di genere nelle giunte dei comuni con popolazione inferiore ai 3.000 abitanti pur non avendo un mero valore programmatico, assumono carattere precettivo

Elezioni Amministrative in provincia: i comuni sotto i 3.000 abitanti dovranno avere un assessore donna

In attesa del ballottaggio di Sanremo, tra 10 giorni, i diversi comuni dell’estremo Ponente ligure interessati dal voto, stanno lavorando alla preparazione delle proprie Giunte.

Si tratta di piccoli comuni che possono avere, oltre al sindaco, due assessori. Ma, le disposizioni sulla parità di genere nelle giunte dei comuni con popolazione inferiore ai 3.000 abitanti pur non avendo un mero valore programmatico, assumono carattere precettivo.

Mentre Riva Ligure ha anticipato tutti, nominando i due assessori con la presenza di una donna, la normativa obbliga anche i comuni con popolazione inferiore a 3.000 abitanti, a nominare un assessore donna. La Legge parla chiaro: “Nelle giunte dei comuni con popolazione superiore a 3.000 abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40 per cento, con arrotondamento aritmetico".

Se non ci fosse un candidato donna eletto, il Comune dovrebbe fare richiesta per assessore esterno, con maggiori costi per l’ente. Il rischio per il Comune che non ottempera alla normativa è che, una qualsiasi associazione per i pari diritti si possa opporre alla assegnazione delle deleghe di un sindaco perché ha nominato solo uomini, invalidando tutti gli atti eventualmente firmati fino a quel momento.

Anche gli statuti comunali e provinciali stabiliscono norme per assicurare condizioni di pari opportunità tra uomo e donna e per garantire la presenza di entrambi i sessi nelle giunte e negli organi collegiali non elettivi del comune e della provincia, nonché degli enti, aziende ed istituzioni da essi dipendenti.

Come detto, secondo l'articolo 23 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, non hanno un mero valore programmatico, ma assumono carattere precettivo, finalizzato a rendere effettiva la partecipazione di entrambi i sessi, in condizioni di pari opportunità, alla vita istituzionale degli enti territoriali.

Ora si attendono le decisioni dei comuni che devono ancora approntare la Giunta.

Carlo Alessi

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