Se da una parte ci sono gli storici recordman di preferenze e le immancabili grandi sorprese, dall’altra ogni tornata elettorale restituisce un piccolo esercito di candidati che chiudono le elezioni a quota zero voti. Per parlare chiaro: nemmeno si sono votati da soli.
Ed è un fenomeno che tocca le liste fanalino di coda, ma non solo. Se ne trovano anche nelle più blasonate. In Anima (4417 voti) e Fratelli d’Italia (3041) tutti e 24 i candidati hanno preso almeno un voto, mentre così non è per Sanremo al Centro (2731) dove Diego D’Alesio è rimasto fermo a quota zero.
Tutti votati i candidati di Idea (2006) e Andiamo! (1822), ma così non è per Generazione Sanremo (1546) dove Chantal Novello non ha ottenuto nemmeno una preferenza. Lega (1478), Partito Democratico (1011) e Progetto Comune (997) hanno portato tutti i loro candidati a ottenere almeno un voto, ma all’interno del centrodestra c’è Forza Italia (1405) dove Marco Ficarra non si è mosso dai nastri di partenza così come Annamaria Giuliano nel MoVimento 5 Stelle (363 quando mancano due seggi da scrutinare).
In Forum Sanremo (973) sono due i candidati che nemmeno sono andati a votare per loro stessi: Luisa De Donato e Francesca Alonzo, ma i numeri più alti si trovano tra le liste che sono rimaste sotto la soglia del 3%.
In Indipendenza! (142) sono rimasti a quota zero Valentino Bonsignore, Giovanni Mauro Di Liberto, Saverio Loi, Roberto Pardini, Luca Rangoni e Victoria Yuksel, mentre in Polo Civico Sanremo 2024 (96 quando manca un seggio da scrutinare) non hanno avuto nemmeno un voto: Antonio Giovanni Rossi, Roberto Sperta, Francesco Ferrante, Veronica Gitu e Yole Gandolfo.
Il record va, però, alla lista dell’Udc (44 voti quando mancano due seggi da scrutinare) che ha visto finire a zero: Elena Tonengo, Marcello Andrea Galati, Paolo Carini, Roberta Maddalena Olimpia Spallarossa, Gabriel Granziera, Giuseppa Piscitello, Carla Patrizia Vallebona, Francesco Sannino, Carla Alberti, Mario Pentimalli, Giovanni Palazzolo, Cristina Ofelia Eusebio Periche e Josè Ignacio Scifo.
Quando la prima vittima dell’astensionismo dilagante sei tu stesso.