In un territorio di Ponente che troppo spesso fa i conti con divieti di balneazione e, soprattutto, divieti dell’utilizzo di acqua potabile per valori non conformi, le condizioni di torbidità dell’acqua del fiume Roja ha destato una comprensibile preoccupazione tra la popolazione residente.
Un caso partito dalla zona del Ventimigliese e arrivato all’attenzione del consiglio regionale con l’interrogazione presentata dal consigliere Veronica Russo (FdI). “Nel tratto italiano le acque del fiume hanno creato un habitat adatto alla vita di trote e altri salmonidi trasformando il fiume Roja in una meta frequentata da molti appassionati di pesca - si legge nel documento - da alcuni giorni si è formata una macchia di colore marrone proprio nello specchio di mare alla foce del Roja di fronte a Ventimiglia: questo fenomeno ha suscitato forte preoccupazione tra gli abitanti della città ma, soprattutto, tra i pescatori”.
Russo ha quinti chiesto a Regione di effettuare controlli per comprendere la causa della torbidità dell’acqua e per verificare la qualità delle acque che “potrebbero diventare fonte di inquinamento ambientale”.
“Gli ultimi campionamenti di Arpal sono del 17 aprile 2024, coerenti con le analisi di Regione del 2021 - così ha risposto Giacomo Giampedrone, assessore regionale alla Protezione Civile - si ritiene che il fenomeno abbia una connotazione naturale, seppur dovuta a una condizione di non stazionarietà conseguente alle perturbazioni di quel bacino che la tempesta ‘Alex’ ha provocato nel 2020. Anche a causa del lungo periodo siccitoso seguito alla tempesta, i tempi di rivegetazione dei sedimenti movimentati non hanno ancora raggiunto l’equilibrio. Stiamo attuando misure per ridurre l’impatto del fenomeno sulla risorsa potabile che sappiamo essere centrale”.
“Sul Roja con la tempesta ‘Alex’ si è modificato questo limo che va a compenetrare nelle pozze di falda e abbiamo attivato la Protezione Civile per limitare questo fenomeno che non si è ancora fermato del tutto e che stiamo cercando di contenere con le operazioni di ‘grattage’ in modo che le acque siano potabili - ha concluso Giampedrone - l’acqua può sembrare meno buona di altre, ma abbiamo pareri rassicuranti”.
A corredo della propria risposta, l’assessore Giampedrone ha consegnato al consigliere Russo una relazione in cui si legge: “La tempesta Alex non ha solo distrutto o danneggiato opere antropiche ma anche alterato profondamente la morfologia del territorio scarnificando interi versanti ed esponendo al dilavamento suoli e rocce precedentemente protetti dalla vegetazione. Sin dal 2021, i depositi di materiale fino sul fondo dell'alveo hanno inoltre ridotto la capacità di ricarica dell'acquifero da parte del fiume mettendo a rischio la risorsa idropotabile di un vasto areale che copre l'intera fascia costiera italofrancese da Mentone ad Andora. Sin dal 2021, al fine di comprenderne le dinamiche del fenomeno e mettere in atto opportune misure di mitigazione, questo è stato monitorato ed è tuttora oggetto di attenzione”.
E poi: “Il sopralluogo congiunto italofrancese del 09/06/2021 ha evidenziato estesi fenomeni erosivi sui versanti lungo tutto il corso della valle con locali alterazioni morfologiche dell'alveo e delle zone perifluviali. Percorrendo la strada che costeggia il fiume Roja, da Porra a Tenda, fu possibile verificare che la torbidità del corso d'acqua principale era visivamente rilevante già a monte della zona di Breil subendo un progressivo decremento andando verso Tenda. Gli affluenti secondari, al momento del sopralluogo, presentavano invece acque trasparenti. La strada presentava danni rilevanti lungo tutto il percorso, che era costellato da numerosi cantieri e guadi con la presenza di arginature temporanee in materiale sciolto a protezione delle zone di lavorazione in corrispondenza delle quali non si notarono modifiche sostanziali della torbidità delle acque. La torbidità presentava, in allora, origine diffusa e non direttamente dipendente dai cantieri. Inoltre, percorrendo la valle fu possibile osservare estese aree interessate da crolli e scivolamenti di versanti (anche grandi) che durante gli eventi piovosi possono ancora oggi contribuire ad aumentare il trasporto di materiale fino in alveo (dilavamento). Al fine di stabilire la natura del persistere della torbidità, nel 2021, sono stati affidati due incarichi di servizio, il primo per il campionamento e l'analisi delle acque superficiali e sotterranee del fiume Roja da tenda alla foce, al fine di verificare l'evoluzione spaziale della composizione chimica delle acque ed il secondo per ricercare le cause della torbidità persistente anche nei periodi di bassa portata per i quali il dilavamento di versante non si verifica. Le analisi hanno evidenziato che la torbidità persistente di colore lattiginoso era causata da alte concentrazioni di sali in soluzione che tendevano ad enuclearsi creando, nelle zone di calma e nello strato ipodermico della falda un precipitato molto fine che rendeva, e tuttora rende, il fondo dell'alveo meno permeabile e quindi riduce la ricarica all’acquifero. Con i fondi di protezione civile sono stati messi a disposizione della Provincia di Imperia più di 500 mila euro sia per gli interventi di raschiatura, necessari a mitigare l'abbassamento dei livelli di falda nel breve temine ma la cui efficacia ha breve durata, sia interventi volti alla creazione di zone di calma, ad infiltrazione controllata che potenzialmente possono garantire un'efficacia più duratura nel tempo e che sono ora in fase di approvazione ed andranno completati entro l'inizio dell’estate. ARPAL, a seguito di una richiesta del Comune di Ventimiglia, il 17/04/2024 ha effettuato un sopralluogo con campionamento, alla foce del fiume Roja nel punto di monitoraggio per lo stato ecologico delle acque superficiali ex d.lgs. 152/2006 evidenziando che a fronte di una portata piuttosto abbondante l'acqua aveva una colorazione grigio/biancastra uniforme, priva di odore e leggermente alcalina. In corrispondenza dei percorsi asciutti era evidente un deposito limoso della medesima colorazione grigiastra delle acque, dalla consistenza argillosa e malleabile, depositato sui ciottoli fluviali ai margini del corso d'acqua. Il materiale fine in sospensione ha dimostrato scarsa sedimentabilità (ovvero era molto fine) e, sulla base di informazioni acquisite dai Carabinieri Forestali di Ventimiglia risultava essere persistente fino alla località di Fanghetto (confine italofrancese) ed essersi verificato anche in occasione dei precedenti eventi di piena degli anni successivi alla tempesta Alex. Le analisi dei campioni permettono di osservare che non sono presenti metalli pesanti e la componente batterica non è significativa. I risultati del campionamento Arpal del 17 aprile 2024, sono coerenti con le analisi fatte fare dalla regione nel 2021 ed il fenomeno viene ritenuto avere una connotazione naturale seppure dovuta ad una condizione di non-stazionarietà conseguente alle significative perturbazioni che la tempesta Alex ha provocato sul territorio del bacino. Anche a causa del lungo periodo siccitoso che è seguito alla tempesta Alex i tempi di ri-vegetazione dei versanti ed il naturale progressivo dilavamento dei sedimenti movimentati dalla tempesta Alex non ha ancora raggiunto un equilibrio. Si stanno comunque attuando misure volte a ridurre l'impatto del fenomeno sulla risorsa potabile della falda del Roja che riveste carattere di importanza primaria per la popolazione e le attività produttive della provincia di Imperia”.